Il 2018 si classifica come l’anno più caldo di sempre in Europa, dove le temperature sono risultate superiori di 1,78 gradi alla media storica (1910-2000).
È quanto emerge dalle ultime elaborazioni Coldiretti sulla base della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre, dai quali si evidenzia peraltro che a livello planetario il 2018 si colloca al quarto posto tra gli anni più bollenti facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,79 gradi rispetto alla media del Ventesimo secolo.
Il 2018 è superato solo, nell’ordine, dal 2016 che si classifica al primo posto, dal 2017 e dal 2015.
La temperatura in Europa – precisa la Coldiretti – è cresciuta a una media di 0,12 gradi per decennio a partire dal 1910 in cui sono iniziate le rilevazioni. La tendenza al surriscaldamento – sottolinea l’associazione – è evidente anche in Italia dove non si sono mai registrate temperature così elevate dal 1800 come nel 2018, che ha fatto segnare valori superiori di 1,48 gradi sulla media storica secondo l’Isac- Cnr.
Una svolta si è verificata in Italia a gennaio 2019 con la colonnina di mercurio che è stata inferiore di quasi un grado (-0,97) rispetto alla media storica.
Un cambiamento che è accompagnato da una progressiva tropicalizzazione del clima – secondo la Coldiretti – con il moltiplicarsi di eventi estremi che hanno provocato solo nel 2018 danni per 1,5 miliardi di euro all’agricoltura. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma e si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal maltempo al sole. La classifica degli anni interi più caldi da oltre due secoli si concentra infatti nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine – conclude la Coldiretti – anche il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001 e poi il 1994.