Dal Canada al Giappone, è partita ovunque la corsa alle tecnologie del futuro tese a sviluppare i computer più potenti di sempre e sistemi di crittografia a prova di intercettazione. L’Europa, che ha stanziato un miliardo di euro in 10 anni per la ricerca in questo settore, diventa un modello per mettere a punto programmi basati su finanziamenti pubblici e privati
“L’Europa è un riferimento dal punto di vista organizzativo, per il modo in cui è riuscita a far convergere finanziamenti pubblici e privati“, ha detto all’ANSA il fisico Tommaso Calarco, promotore del programma europeo sulle tecnologie quantistiche, che permettono di manipolare il mondo dell’infinitamente piccolo. Calarco, che lavora in Germania dove dirige l’Istituto per il controllo quantistico a Juelich e insegna nell’università di Colonia, ha partecipato alla prima conferenza internazionale dedicata al programma europeo, European Quantum Flagship ,organizzata a Grenoble.
E’ anche fra gli autori di uno dei cinque articoli sulle tecnologie quantistiche pubblicati sulla rivista Quantum Science and Technology, che descrivono lo stato della ricerca in Australia, Giappone, Stati Uniti, Canada e Unione Europea. Gli Stati Uniti sono fra i Paesi che hanno fatto i maggiori progressi in questo settore, con aziende come Google, Microsoft e Intel che hanno già investito centinaia di milioni di dollari, e la Cina che ha lanciato i primi satelliti per le telecomunicazioni quantistiche.
Tuttavia, ha detto il fisico italiano, il programma da 1,2 miliardi di dollari appena messo a punto dagli Usa e’ “ispirato un po’ a quello europeo perché distribuisce le risorse attraverso i bandi e coinvolge più agenzie di finanziamento”.