No al bimbo diabetico all’asilo: accade in Emilia Romagna

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La Provincia di Reggio Emilia convocherà a breve Ufficio scolastico e Ausl per cercare una soluzione, al di là dello specifico caso, alle problematiche legate alla somministrazione di farmaci in ambito scolastico. Lo ha annunciato il presidente dell’ente locale, Giorgio Zanni.

Le dichiarazioni arrivano dopo il caso del bimbo dell’Appennino reggiano rifiutato da un asilo pubblico perché diabetico, con le maestre che si sono appellate alla normativa che consente loro di rifiutare la somministrazione di farmaci.

Il piccolo è quindi stato accolto da una scuola parrocchiale dove è presente una docente che si è offerta volontaria per questa somministrazione.

Sul punto è intervenuto anche il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale reggiano, Mario Maria Nanni: “La scuola ha fatto quello che doveva fare, dedicando comunque grande attenzione a questo bambino – ha detto Nanni – Ma il contesto normativo è tale per cui la volontarietà delle persone non può essere coartata“.

Di “legittima preoccupazione della scuola” ha parlato anche la vicepresidente della Provincia con delega all’Istruzione, Ilenia Malavasi, per la quale tuttavia “questa vicenda necessita non solo di una lettura normativa, ma anche politica, legata al diritto alla salute e all’educazione che sono diritti costituenti. La scuola e’ un sistema quindi occorre una riflessione comune, coinvolgendo anche il comparto socio-sanitario, per trovare tutti insieme una soluzione, perché è evidente che non si può accettare che un bambino non possa essere accolto dalla scuola in base a una patologia”, ha aggiunto.

“Occorre una presa di coscienza politica da parte delle istituzioni per trovare una intesa in grado di rispettare il ruolo del personale scolastico e di metterci nelle condizioni di garantire un diritto fondamentale“, ha detto il presidente della Provincia Giorgio Zanni.

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