Domani in piazza per chiedere un Paese che investa sulla ricerca, sull’alta formazione e cultura di università, conservatori e accademie

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“Domani anche i settori Ricerca Università e Alta Formazione della Federazione UIL Scuola Rua scenderanno in piazza nella grande manifestazione unitaria del mondo sindacale #FuturoalLavoro. Un titolo quanto mai azzeccato per quanto riguarda il mondo degli Enti di Ricerca, delle Università dell’Alta formazione, settori pubblici che continuano a fare i conti con una politica distratta e poco attenta rispetto ad un mondo di eccellenza, colpevolmente abbandonato a sé stesso dalla politica”.

Lo ha dichiarato Sonia Ostrica, segretaria nazionale della Federazione UIL SCUOLA RUA e leader dei settori Ricerca, Università e AFAM che aggiunge: “Non ha fatto eccezione l’ultima Legge di Bilancio, che ha continuato ad ignorare il capitale culturale e le eccellenze italiane non prevedendo risorse adeguate per settori che rappresentano il vero potenziale di sviluppo per il Paese, e che faranno la differenza in un mondo sempre più competitivo. Non si sta facendo abbastanza per le stabilizzazioni, che continuano ad escludere tante e tanti precari che fino ad oggi hanno consentito alle istituzioni pubbliche di funzionare e assolvere al loro importante compito”.

“Proprio su questo tema, nonostante gli impegni assunti dalla legge di conversione del Decreto Semplificazioni sono stati espulsi gli emendamenti per l’adeguamento del fondo del salario accessorio, conseguente alle assunzioni previste negli Enti Pubblici di Ricerca (DLGS 218/16).

Senza queste modifiche normative, le assunzioni nella ricerca resteranno di fatto bloccate: si potrà procedere con nuove assunzioni solo decurtando lo stipendio accessorio a tutto il personale in servizio, precario e neo assunto – continua la leader sindacale -. Le dichiarazioni della politica sulla ‘centralità della ricerca’ per il rilancio del Paese e sulla necessità di avviare nuovo reclutamento ‘per non disperdere le eccellenze’, contano poco perché i fatti dimostrano che siamo di fronte ad un costante disinvestimento e una incomprensibile approssimazione sui temi come ricerca, scienza e innovazione tecnologica e soprattutto sulla valorizzazione dei più giovani, che dopo aver investito sulla propria formazione sono spesso costretti a cercare lavoro altrove”.

“Il Paese che vorremmo e che la politica non è stata in grado di realizzare è un Paese che investa di più sulla ricerca e l’innovazione, sull’alta formazione e sulla cultura che anima università, conservatori e accademie d’arte, facendo dell’Italia lo straordinario posto che è. Il Paese che chiediamo è un paese più giusto che riconosca competenze e merito e che sappia investire sui più giovani dando loro la stabilità e la sicurezza che fino ad ora è stata loro negata, consentendo così a queste giovani generazioni di guardare con fiducia al futuro e garantendo un reale sostegno alle donne, alle famiglie, alle situazioni di maggiore disagio – conclude Sonia Ostrica –. Per questo Paese, per un Italia migliore, per costruire un futuro di benessere per tutti i lavoratori domani saremo in piazza insieme alla UIL Confederale e agli altri sindacati”.

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