Ciclone Idai, è allarme in Malawi: 923mila persone colpite

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Gli aiuti dell’Unicef cominciano ad arrivare nelle aree colpite dalle violenti piogge e inondazioni del Ciclone Idai nel Malawi meridionale, portando un po’ di sollievo alle famiglie nei centri di evacuazione. Più di 922.900 persone sono state coinvolte nell’emergenza nei 14 distretti colpiti dal 9 marzo, compresi circa 460mila bambini, secondo i dati del Dipartimento per la gestione e la preparazione ai disastri (DoDMA).

Ci sono anche 56 morti e 577 persone ferite. Gli aiuti, ha fatto sapere l’agenzia, comprendono migliaia di pacchetti di sali per la reidratazione orale, antibiotici e centinaia di zanzariere trattate con insetticida. L’Unicef sta lavorando in coordinamento con il governo del Malawi e il team Paese delle Nazioni unite per una risposta umanitaria congiunta.

“Dopo un disastro come le recenti inondazioni, la priorità dell’Unicef è di aiutare i bambini e le famiglie che hanno perso le loro case e vivono nei centri di evacuazione o con altre famiglie nelle loro comunità“, ha dichiarato Johannes Wedenig, rappresentante Unicef in Malawi. “Abbiamo aiuti di emergenza già preposizionati nelle aree del Malawi che sono regolarmente colpite da disastri naturali, che ci hanno consentito di muoverci velocemente per rispondere ai bisogni immediati delle persone”, ha aggiunto.

Ulteriori piogge associate al Ciclone Idai stanno ostacolando la risposta umanitaria, con un accesso alle comunità vulnerabili già limitato. Delle migliaia di famiglie costrette a lasciare le proprie case inondate, molte non hanno aiuti di base compresi cibo, acqua e servizi igienico sanitari. Le inondazioni hanno già interrotto i programmi di apprendimento per migliaia di bambini.

Al 19 marzo, fa sapere l’Unicef, sono arrivati nelle aree colpite: aiuti per i servizi idrici e igienico-sanitari a Chikwawa e Nsanje, compresi 20 bagni mobili e pensiline e mille bottiglie con soluzioni per la purificazione dell’acqua; mille saponette; 1.365 kit di test batteriologici; 371 secchi di plastica e 80 kit di disinfezione dell’acqua; aiuti medici a Chikwawa, Mangochi, Nsanje e Phalombe che comprendono 8mila pacchetti di soluzione per la reidratazione orale; 1.300 bottiglie di antibiotico per bambini; 400 zanzariere trattate con insetticida; materiali didattici a Chickwawa e Nanje che comprendono due tende per le classi temporanee. Questi aiuti vengono distribuiti con l’aiuto di partner Unicef, compresi autorità distrettuali, Medici Senza Frontiere, Croce Rossa, United Purpose e World Vision.

Ulteriori forniture sono state spedite dai magazzini e sono in transito verso le zone colpite, in particolare aiuti per i servizi idrici e igienico-sanitari, tra cui 12 bagni mobili e pensiline; 6.804 bottiglie con soluzioni per la purificazione dell’acqua e 5.200 saponette; aiuti medici, tra cui 20 culle per bambini per ospedali, 17 monitor ad ultrasuoni portatili, 27 termometri e 200 reti da letto; materiale didattico, di cui 50 tende per aule temporanee; 143 kit scuola in scatola; 101 kit ricreativi per spazi a misura di bambino.

Inoltre, l’Unicef sta formando insegnanti volontari e sostenendo il DoDMA per valutare la situazione utilizzando droni. Le foto e i video acquisiti dal drone della zona colpita vengono utilizzati per valutare i danni causati dalle inondazioni agli edifici e ai campi e per aiutare a pianificare la risposta umanitaria. L’Unicef e altre agenzie dell’Onu stanno mobilitando risorse per la risposta. Per rispondere rapidamente, l’Unicef richiede fondi ai donatori, compresa la riassegnazione dei fondi esistenti, per rispondere ai bisogni più urgenti, stimando un fabbisogno di 8.265.000 dollari per soddisfare le necessità immediate e a medio termine dei bambini e delle donne in tutte le aree colpite.

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