Clima, Ispra: “Giù le emissioni di gas serra in Italia, -1% in un anno”

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Continuano a diminuire le emissioni di gas ad effetto serra del nostro paese: nel 2017 sono scese di un altro un per cento nonostante sia il Prodotto Interno Lordo (PIL), che i consumi energetici, nello stesso anno, siano aumentati.

Ad anticiparlo ad AGI e’ Riccardo de Lauretis, responsabile dell’inventario nazionale emissioni, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra). Alla vigilia dello Sciopero mondiale per il Clima, dall’Italia arrivano dunque segnali incoraggianti.

“Ad essere precisi nel 2017 il nostro paese ha prodotto 427.707.847 tonnellate di Anidride Carbonica equivalente -spiega de Lauretis – con una riduzione, dal 1990 ad oggi di circa il 17,4 per cento del totale e una riduzione dell’1 per cento rispetto al 2016”.

Quello di quest’anno e’ un dato molto interessante perche’, se negli anni precedenti la crisi economica aveva dato un contributo significativo alla riduzione delle emissioni, quello registrato nel 2017 e’ un dato registrato in controtendenza, indicativo sulle capacita’ del sistema di far fronte ad aumenti dei consumi senza incidere sul fronte delle emissioni. I dati saranno presentati il prossimo 15 aprile al Segretariato della Convenzione sui Cambiamenti Climatici ed entro il 15 marzo alla Unione Europea, che poi, a sua volta elaborera’ le stime a livello continentale.

“I dati – spiega de Lauretis – indicano che il nostro paese e’ ampiamente in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni almeno per quanto riguarda gli obiettivi fissati al 2020”. Diverso invece il discorso nell’orizzonte di lungo periodo, ovvero fino al 2030.

“Nel periodo 2021-2030 – dice il responsabile dell’Inventario nazionale ISPRA delle emissioni in atmosfera dei gas serra – gli obblighi di riduzione delle emissioni per il nostro paese si fanno piu’ stringenti e se guardiamo a quella scadenza con le politiche in atto (business as usual) non riusciamo a raggiungere l’obiettivo al 2030. Significa che dovranno essere adottate delle misure ulteriori che sono pero’ quelle che sono state sostanzialmente previste nel Piano nazionale Energia e Clima che ora devono essere implementate con normative specifiche”. Una delle sfide per esempio sara’ la riconversione di una parte considerevole del parco autovetture.

“Il settore dei trasporti – ha detto ancora de Lauretis – incide per 24,4 per cento sulle emissioni generali del 2017”. La stessa percentuale del settore energetico, mentre il riscaldamento ha inciso per il 19,5 per cento, il 19 per cento invece e’ prodotto dal settore industriale e il rimanente 13 per cento da altri settori, tra cui agricoltura e rifiuti. il bilancio delle emissioni italiane nel 2017 poteva chiudersi con una riduzione ancora piu’ consistente se non ci fossero stati gli incendi, che, nel corso della torrida estate hanno devastato diverse foreste, dal Vesuvio, fino al Parco Nazionale d’Abruzzo, passando per la Sardegna e la Calabria. La stima che e’ stata effettuata dai ricercatori dell’Ispra e’ che sono andate letteralmente in fumo 18 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.

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