In favore dei vaccini si esprime il Consiglio Superiore della Sanità: “Tutelare i pazienti immunodepressi permettendo loro di poter frequentare comunità scolastiche dove compagni, più fortunati perché sani, sono scevri, attraverso le vaccinazioni, dal rischio di trasmettere infezioni ad alta patogenicità – quali il morbillo – è scelta largamente improntata alla difesa dei più deboli e in linea con la grande tradizione civile e sanitaria che caratterizza il nostro Paese”. E’ quanto afferma all’ANSA il neo presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, sulla questione Vaccini, in risposta al vice premier Matteo Salvini.
“Storicamente – afferma Locatelli nella sua prima dichiarazione pubblica dopo la nomina a presidente del Css, organo consultivo del ministero della Salute – le vaccinazioni hanno contribuito a debellare definitivamente malattie altrimenti fatali, come vaiolo e difterite, o fortemente invalidanti, su tutti valga l’esempio della poliomielite. E da politiche vaccinali estese su larga scala – spiega – hanno tratto significativo beneficio, attraverso quel fenomeno noto come immunità di gregge, anche quei pazienti che, per cause costituzionali o acquisite, non godono di una piena efficienza delle proprie difese immunitarie e che, quindi, non possono aver accesso a trattamenti vaccinali”.
Proprio “tutelare questi pazienti immunodepressi – rileva il presidente del Css – è scelta in linea con la grande tradizione civile e sanitaria del nostro Paese”.