“Questo è proprio lo scopo di quello che facciamo noi all’Onu, all’ufficio per gli affari dello spazio extra atmosferico: cercare di portare i benefici delle attività spaziali, quindi ricerca, tecnologia, servizi e applicazioni, a tutti i cittadini”. Lo ha detto Simonetta Di Pippo, astrofisica, direttrice del dell’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico, che e’ intervenuta nel workshop organizzato dal Distretto tecnologico aerospaziale (Dta), dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) e da quella europea (Esa) dal titolo “Space cybersecurity for smart cities”.
“Ovviamente non parliamo soltanto dei Paesi sviluppati, ma anche di quelli in via di sviluppo ed emergenti, dove in realta’ dello spazio non hanno le stesse conoscenze che abbiamo nei Paesi piu’ sviluppati. Posso fare alcuni esempi: ci occupiamo di aiutare per un’agricoltura di precisione, ci occupiamo di monitorare le falde acquifere, di gestire i disastri naturali e aiutare a gestire i disastri naturali e soprattutto la risposta alle emergenze. E’ la fase piu’ importante quando si cercano di salvare vite umane dopo un disastro.
Ci occupiamo di fare quello che noi chiamiamo capacity building, vale a dire cerchiamo di portare il contenuto, il valore delle attivita’ spaziali in tutti quei Paesi che effettivamente non hanno per esempio le telecomunicazioni satellitari o non riescono a fare educazione con i loro giovani perche’ non hanno scuole vicine. Noi con i satelliti li possiamo aiutare”.