Approvato all’unanimita’ dall’Assemblea dei Sindaci il documento proposto dal presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, sulla questione legata al sistema Gran Sasso, dopo l’annuncio di chiusura del traforo deciso dal concessionario della autostrada A24, Strada dei Parchi. All’appuntamento, allargato alla partecipazione di Regione, istituzioni, parti sociali e associazioni ambientaliste, hanno risposto in tanti condividendo i contenuti del documento che verra’ inviato ai cinque Ministeri interessati: Infrastrutture, Ambiente, Sanita’, Sviluppo Economico, Ricerca e Universita’.
La Provincia, nel suo documento – anche sulla base degli elementi venuti alla luce con l’inchiesta della Procura di Teramo, degli esposti degli ambientalisti e dei lavori del tavolo regionale istituzionale di cui hanno fatto parte anche Strada dei Parchi e Istituto di Fisica Nucleare – fissa una serie di obiettivi, tra i quali il varo immediato da parte dello Stato di finanziamento integrale degli interventi previsti dalla deliberazione di Giunta Regionale 33/2019; l’allontanamento delle sostanze pericolose dai laboratori del Gran Sasso; la perimetrazione delle Aree di Salvaguardia previste dall’Art.94 del D.lgs.152/2006; il rispetto dei vincoli imposti dalla normativa per nuove attivita’ sperimentali nel Gran Sasso, evitando un aggravio di rischio per l’approvvigionamento idrico.
Nel documento si chiede inoltre la nomina di un referente di Governo che coordini un tavolo di lavoro permanente cui far partecipare tutti gli enti a vario titolo competenti, comprese le associazioni e movimenti che in questi anni hanno evidenziato le criticita’ del sistema del Gran Sasso; procedure di progettazione e gara secondo le modalita’ piu’ celeri, evitando la nomina di un commissario straordinario; la valutazione del Ministero delle Infrastrutture sul comportamento di Strada dei Parchi circa la chiusura dei tunnel; la valutazione di un eventuale commissariamento come ipotesi subordinata; la determinazione, da parte del Governo, del ristoro dei costi e del danno subito dal territorio teramano per la messa a scarico di 100 litri di acqua al secondo; la valutazione, anche con il coinvolgimento dell’INGV e del Genio Civile regionale, delle condizioni dei laboratori e dei tunnel sotto l’aspetto del rischio sismico e dell’idoneita’ strutturale.