Sono ormai 600mila, l’1,1% della popolazione, gli italiani che consumano, abitualmente o occasionalmente, le sigarette a tabacco riscaldato. La loro notorietà è più che triplicata, passando dal 18,9% nel 2015 al 67,3% nel 2019. I dati emergono dal report che sarà presentato domani a Roma all’Istituto superiore di sanità in occasione del World No Tobacco Day (Wntd).
Sebbene la maggioranza dei fumatori (il 55,8%) ritenga che questi prodotti siano dannosi al pari delle sigarette tradizionali, il 25,3% ritiene che le sigarette che non bruciano siano meno dannose delle classiche ‘bionde’. Inoltre, il 58,4% dei fumatori ed il 6,4% dei non fumatori “passerebbe/inizierebbe a fumare esclusivamente questi nuovi prodotti del tabacco di fronte alla certezza che essi siano meno dannosi per la Salute rispetto alle sigarette”. Sono invece 900mila gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig.