La Cia Nord Sardegna stima danni per milioni di euro nelle aziende vitivinicole del Sassarese, tutte colpite nei giorni scorsi da forti venti di maestrale. Le raffiche si sono abbattute, in particolare, sui vigneti delle campagne fra Alghero, Olmedo, Ittiri, Uri, Usini e Sassari. Grandi quantita’ di sale marino trasportate dal vento, inoltre, si sono depositate sulle piante e hanno causato la necrosi totale o parziale dei germogli. La giunta comunale di Alghero stamane ha deliberato lo stato di calamita’ naturale nel proprio territorio, con riferimento alle condizioni meteo avverse del 5 maggio scorso, che hanno colpito anche gli oliveti.
Fino a venerdi’ prossimo 17 maggio, le aziende colpite potranno presentare in Comune il modulo di richiesta per l’eventuale risarcimento dei danni. L’amministrazione inoltrera’ poi le domande all’Argea, l’agenzia regionale per gli aiuti in agricoltura”. Particolarmente colpita la cantina di Santa Maria La Palma, vicino ad Alghero, tanto che – secondo il presidente della Cia Nord Sardegna, Michele Orecchioni, la stagione agricole sarebbe ormai compromessa.
“La nuova assessora regionale all’Agricoltura Gabriella Murgia venga qui nel Nord Sardegna e visiti di persona queste aziende”, esorta Orecchioni, “in modo da rendersi conto della necessita’ che la Regione intervenga al piu’ presto”.Intanto, la direttrice dell’organizzazione di categoria, Rossana Piredda, ha invitato le aziende interessate a presentare prima possibile agli uffici comunali le segnalazioni dei danni subiti per poter accedere a eventuali indennizzi. Anche Coldiretti Nord Sardegna sta registrando le perdite subite dai propri soci, stimate fra il 30 e il 70%.
Nel Sassarese e in Gallura sono circa 7.800 gli ettari coltivati a vigneti, superficie seconda solo a quella di Cagliari. Ad Alghero e’ concetrata quella piu’ ampia della Sardegna, circa 1.250 ettari. “Non c’e’ settore che non sia stato colpito pesantemente dalle bizze climatiche”, segnala il presidente di Coldiretti Nord Sardegna Battista Cualbu, “siccita’ o troppa e violenta pioggia, fortissime folate di vento, grandinate e gelate fuori stagione. E chi ne paga subito e di piu’ le conseguenze e’ la’gricoltura. Percio’ e’ ancora piu’ urgente accelerare la liquidazione dei fondi stanziati per le calamita’ naturali del 2017, che a due anni dall’evento non sono ancora arrivati nelle tasche delle imprese agricole”.