Dopo la morte di Marco Aurelio, secondo lo storico Cassio Dione la storia passa “da un impero d’oro a un impero di ferro arrugginito”. Tuttavia, a cavallo tra il II e il III secolo d.C., la dinastia avviata dall’imperatore africano Settimio Severo attua un programma di rinnovamento urbanistico che trasforma Roma, realizzando i presupposti del sogno augusteo di un Impero Universale. Suo figlio e successore, Caracalla, costruisce a Roma le terme più grandi dell’Impero, e promulga nel 212 d. C. la “Constitutio Antoniniana”, editto storico attraverso cui concede la cittadinanza romana a tutti i cittadini dell’impero, a esclusione degli schiavi e dei prigionieri. Le gesta della dinastia dei Severi sono analizzate dal professor Umberto Roberto con Paolo Mieli nel nuovo appuntamento con “Passato e Presente” il programma di Rai Cultura in onda domenica 12 maggio alle 20.30 su Rai Storia. Gli epigoni della dinastia dei Severi sono Elagabalo e Severo Alessandro, imperatori giovanissimi, guidati nelle loro scelte dalle donne della corte: da Giulia Domna a Giulia Mesa, le donne dei Severi ricoprono un ruolo importante nella cultura e nella politica dell’epoca. Dopo l’assassinio di Severo Alessandro, con l’elezione del barbaro Massimino il Trace, si aprirà un periodo di forte instabilità: quello dell’anarchia militare.