Clima: nasce a Milano il più importante centro di ricerca transatlantico

Garantire sviluppo sostenibile, limitare i cambiamenti climatici e i loro impatti, capire la dimensione sociale dell'economia ambientale. Questi i temi centrali e di grande innovazione del nuovo istituto, argomenti di punta della ricerca del Premio Nobel per l'Economia William Nordhaus la cui lezione ha inaugurato il centro.
MeteoWeb

Nel nome figurano chiare le due istituzioni che svolgono attività avanzate nell’ambito, rispettivamente, dell’economia ambientale e delle risorse naturali, e della ricerca sui cambiamenti climatici, due realtà di primissimo livello internazionale dalla cui collaborazione è nato RFF-CMCC – European Institute on Economics and the Environment, realtà unica nel suo genere, che porta in Europa attività di ricerca  si concentra su temi che molti considerano come le sfide più rilevanti dei prossimi decenni: affrontare i cambiamenti climatici garantendo benessere e sviluppo sostenibile per le generazioni attuali e future.

La rilevanza di questi argomenti è confermata anche dall’assegnazione dell’ultimo Premio Nobel per l’economia a William Nordhaus, l’economista che prima e più di tutti insiste sul nesso tra economia e questione climatica. E infatti proprio il Prof. Nordhaus ha inaugurato il centro con un intervento centrato sulla necessità di meccanismi utili a far sì che l’abbattimento rappresenti un beneficio per tutti i cittadini, di tutte le fasce di reddito.

“Sappiamo molto della scienza del clima, ma gli accordi internazionali spesso non funzionano. Abbiamo imparato a capire che il motivo di questa inefficacia sta nel fatto che sono accordi volontari” ha spiegato il Prof. Nordhaus specificando che se non ci sono sanzioni è difficile che un impegno per la riduzione delle emissioni venga portato a termine. Bisognerebbe creare dei meccanismi fatti di incentivi per valorizzare chi partecipa agli accordi e sanzioni per chi invece ne rimane fuori.

Internazionale e multidisciplinare

La riduzione delle emissioni di gas serra, le tecnologie che facilitano la transizione verso un mondo senza emissioni di carbonio, il nesso tra cambiamenti climatici e migrazioni, le implicazioni nella distribuzione delle ineguaglianze e le tecniche per incentivare e premiare comportamenti virtuosi nei cittadini: queste sono alcune delle linee di ricerca sviluppate all’RFF-CMCC – European Institute on Economics and the Environment attraverso collaborazioni con le più importanti realtà a livello internazionale.

Formato da circa 50 ricercatori provenienti da 13 nazionalità (Italia, Germania, Francia, Olanda, Portogallo, USA, Bolivia, Bangladesh, India, Iran, Corea del Sud, Cina, Belgio) il team di ricerca comprende economisti, climatologi, data e computer scientists, matematici, ingegneri.

Tagliare CO2 senza incidere negativamente sull’economia e sulle tasse

Alcuni esempi di recenti ricerche, ad esempio, includono uno studio pubblicato su Nature Climate Change che traccia la via ai diversi governi per rispettare l’Accordo di Parigi, affrontare con efficacia i cambiamenti climatici e garantire misure in linea con le priorità socio-economiche di ciascuna realtà nazionale.

Un altro studio si è invece concentrato nell’analisi di come i paesi che ad oggi risultano essere quelli che emettono le maggiori quantità di CO2 sono gli stessi che subiranno in futuro i costi maggiori derivati dai cambiamenti climatici, risultati questi, che sono il frutto dell’utilizzo avanzato dei più recenti modelli di proiezioni climatiche, stime empiriche di danni economici legati al clima e previsioni socioeconomiche.

L’evento di lancio

Il nuovo centro è stato inaugurato martedì 11 giugno nella sua sede a BASE Milano con un incontro pubblico che ha visto la partecipazione, oltre che del Prof. William Nordhaus, anche di Matteo Bartolomeo (Presidente Base Milano), Richard Newell (Presidente RFF), Antonio Navarra (Presidente CMCC), Massimo Tavoni (Direttore RFF-CMCC European Institute on Economics e Politecnico di Milano), Valentina Bosetti (Università Bocconi).

L’evento si è poi concluso con la tavola rotonda dal titolo Politiche e strategie sul clima: come accelerare l’azione, cui hanno contribuito Jos Delbeke (già Direttore Generale Climate Action, Commissione Europea), Ottmar Edenhofer (Direttore Potsdam Institute for Climate Impact Research e Università di Berlino), Karina Litvack (Non-Executive Director Eni), Stefano Venier, (Amministratore delegato Hera Group), Gianmario Verona (Rettore Università Bocconi), moderati da Carlo Carraro, Rettore Emerito Università Ca’ Foscari Venezia e RFF-CMCC European Institute on Economics and the Environment.

“I MIGLIORI ECONOMISTI AMBIENTALI IN CONNESSIONE TRA USA ED EUROPA” – Richard Newell – Presidente RFF

“A Resources for the Future (RFF) siamo entusiasti della nascita di RFF-CMCC European Institute for Economics and the Environment (EIEE) e della importante ricerca che sviluppa e produce. Con circa settant’anni di esperienza nel mondo della ricerca e delle politiche, RFF ha studiato i modi migliori per facilitare collaborazioni globali nella ricerca, per imparare da esperienze internazionali, e migliorare l’impatto della ricerca scientifica sulle principali questioni ambientali come i cambiamenti climatici. Questa partnership con il CMCC ci mette in connessione, dagli Stati Uniti, con l’Europa e oltre, mettendo insieme alcuni tra gli economisti ambientali e scienziati del clima di maggior spicco al mondo. Insieme, attraverso questa innovativa collaborazione transatlantica, svilupperemo nuove ricerche condivise e agende politiche per contribuire a questioni di primissimo piano, come i cambiamenti climatici – problemi globali che richiedono risposte globali”.

“COSÌ STUDIAMO IL PIANETA DEI PROSSIMI DECENNI” – Antonio Navarra – Presidente CMCC

“La collaborazione tra la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e  Resources for the Future (RFF), rappresenta un elemento di grande innovazione nel mondo della ricerca. Lo studio dei cambiamenti climatici non ammette barriere tra ambiti della scienza, richiede condivisione di competenze, di punti di vista e di esperienze provenienti da discipline e realtà diverse. RFF-CMCC European Institute for Economics and the Environment (EIEE) è un ponte che collega due continenti e due istituzioni che lavorano per sviluppare conoscenza nei loro rispettivi ambiti. Attraverso questa collaborazione sarà possibile esplorare temi – quali la connessione economia, politiche, sviluppo sostenibile, tecnologie e questioni ambientali – che hanno un ruolo cruciale nel dibattito internazionale. I cambiamenti climatici sono un problema globale, RFF e CMCC lavorano insieme per fornire analisi affidabili e scientificamente fondate per capire meglio come sarà il Pianeta nei prossimi decenni e quali scelte ci aiutano oggi a definire al meglio il nostro comune domani”.

“MILANO, AVANGUARDIA DELLA RICERCA SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI” – Massimo Tavoni – Direttore di RFF-CMCC European Institute on Economics and the Environment

“La collaborazione tra RFF e CMCC ha creato quello che, secondo la mia opinione, è il miglior istituto di ricerca in Italia, e tra i  principali in Europa, sull’economia del clima e dell’ambiente. Un team multidisciplinare che comprende economisti, climatologi, data e computer scientists, lavora insieme su domande che sono di importanza fondamentale e che finora non hanno avuto risposte chiare. Sia che noi vogliamo conoscere l’impatto dei cambiamenti climatici sulla crescita delle economie globali e sulle ineguaglianze, sia che vogliamo approfondire i temi riguardanti le strategie di investimenti utili a raggiungere sviluppo sostenibile, sia che vogliamo conoscere i modi con cui coinvolgere cittadini e consumatori in comportamenti virtuosi dal punto di vista della crescita economica e dell’ambiente, EIEE può fornire soluzioni basate su prove scientifiche e metodi di ricerca rigorosi. Questa è un’iniziativa che fa di Milano uno dei centri  all’avanguardia nello studio dei cambiamenti climatici, creando opportunità per rafforzare collaborazioni con istituzioni di primissimo livello, come il Politecnico di Milano.

Condividi