“È una normalità apparente quella che si respira a Stromboli. Tutto è sospeso, in attesa che le attività del vulcano si tranquillizzino, si rimetta in funzione pienamente il sistema di monitoraggio, si possano riprendere le escursioni verso la sciara di fuoco“: lo ha dichiarato Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, oggi sull’isola delle Eolie per rendersi conto della situazione. “L’inaspettato episodio parossistico del 3 luglio ha fatto chiarezza su alcune questioni. Intanto, questi eventi sono imprevedibili e non c’è modo di prevenirli, come ha detto chiaramente l’Ingv. Perfino sullo Stromboli, che ha un sistema di monitoraggio altamente professionale, avanzato e continuo”.
“La Protezione civile, che sorveglia lo Stromboli costantemente e che deve, comunque, rafforzare la sua presenza sull’isola – prosegue Zanna -, deve porsi il problema di estendere le proprie attività anche ad altre aree naturali sulle quali insistono altri pericoli per i visitatori, le persone, gli ambienti, le strutture esistenti. La Protezione civile deve avere la prontezza di intervenire, valutare il rischio e decidere le possibili, se necessarie, chiusure. E questa è l’unica risposta seria rispetto a quella finora imposta da alcuni uffici periferici della Regione con la chiusura sine die delle aree protette potenzialmente minacciate da pericoli di crolli, frane, dissesti. È chiaro che non può essere questa la soluzione e i danni alle economie di questi territori cominciano a farsi sentire“, conclude il presidente di Legambiente.