Riscaldamento globale, dal 1961 perse 10 miliardi di tonnellate di ghiacci e l’uomo è il principale responsabile [DATI]

Il riscaldamento globale sta deteriorando la criosfera terrestre: il permafrost, i ghiacci del Polo Nord, gli strati di ghiaccio di Antartide e Groenlandia, la superficie coperta da neve
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Per effetto del riscaldamento globale, dal 1961 al 2016 sono andate perse quasi 10 miliardi di tonnellate di ghiaccio dai ghiacciai, con un ritmo crescente negli ultimi anni. Secondo la stragrande maggioranza degli scienziati, il riscaldamento globale dipende quasi certamente dall’uomo e questo sta portando a un deterioramento generale della criosfera del pianeta. Solo poche ore fa, l’astronauta italiano Luca Parmitano, dalla Stazione spaziale internazionale, ha lanciato un grido d’allarme contro il riscaldamento globale, affermando: “I deserti avanzano e i ghiacciai si sciolgono: sono passati appena sei anni dalla mia prima missione (Volare), ma è bastato affacciarmi alla “cupola” per constatare profondi e drammatici cambiamenti“.

scioglimento ghiacciaiIl National Snow and Ice Data Center (Nsidc), centro di raccolta dati sui ghiacci che fa parte dell’Università del Colorado, riporta fatti e numeri sulla situazione attuale dei ghiacci del pianeta. Oggi, 15 milioni di chilometri quadrati sono coperti dai ghiacci sulla Terra, circa il 10% delle terre emerse. In questa massa di ghiaccio, è racchiuso il 69% dell’acqua dolce del pianeta. Se si sciogliesse integralmente, il livello del mare salirebbe di 70 metri. Uno studio accademico del 2008 ha svelato che la maggior parte di questa massa di ghiaccio si trova nello strato glaciale che ricopre l’Antartide e la Groenlandia. Se questo si sciogliesse integralmente, potrebbe essere responsabile di un innalzamento dei mari fino a 58,3 metri (Antartide) e 7,4 metri (Groenlandia). I ghiacciai di montagna, invece, sono molto più piccoli e potenzialmente responsabili di un innalzamento dei mari di “soli” 41cm. Un articolo di un team di scienziati guidati dall’Università di Zurigo pubblicato su Nature ad aprile 2019 ha messo in luce che proprio lo scioglimento dei ghiacciai di montagna è responsabile di circa il 30% dell’innalzamento del livello dei mari nel periodo 1961-2016, quando si sono sciolti 9.625 miliardi di tonnellate di ghiaccio.

scioglimento ghiacciaiDaniele Cat Berro, ricercatore presso la Società Meteorologica Italiana, ha dichiarato all’AGI che “lo scioglimento dei ghiacciai di montagna, negli anni recenti, è l’elemento che ha contribuito maggiormente all’innalzamento del livello dei mari, poco più dello scioglimento dei ghiacci in Groenlandia. Ognuno di questi due elementi ha causato un innalzamento di circa un millimetro all’anno dei mari, mentre lo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide e l’innalzamento della temperatura degli oceani per circa 1,5 millimetri. È pacifico per tutti gli esperti della materia che il riscaldamento degli ultimi decenni in particolare dipenda dall’uomo. Se fosse per la sola attività solare, negli ultimi anni avremmo dovuto assistere addirittura ad un abbassamento delle temperature. Invece sono in costante aumento“. A riprova della realtà del fenomeno, spesso additato come fake news, e invece quasi certamente  provocato dall’uomo.

dialogo di talanoa cambiamenti climaticiLo scioglimento dei ghiacciai di montagna ha avuto negli ultimi anni un ritmo di 335 miliardi di tonnellate perse ogni anno. Secondo quanto riportato dalla NASA, ci sono anche i quasi 300 miliardi di tonnellate perse ogni anno dallo strato glaciale della Groenlandia e i quasi 130 miliardi da quello dell’Antartide. E quel che è peggio è che il ritmo dello scioglimento continua ad aumentare. A livello generale, l’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite) riporta che negli ultimi decenni “c’è un generale declino in tutti i componenti della criosfera“. A partire dal permafrost, roccia o terreno che rimane sempre ghiacciato. Il permafrost è stato interessato da un aumento di circa 2°C dal 1980 (+0,3 gradi nel solo decennio 2007-2016), perdendo in spessore circa 90cm in media. Il disgelo del permafrost è considerato molto pericoloso, in quanto capace di liberare nell’atmosfera gas serra che al momento sono invece intrappolati nel suolo ghiacciato e dunque di aumentare ulteriormente le temperature del pianeta in pericolosissimo circolo vizioso.

Il riscaldamento globale, dunque, sta deteriorando la criosfera terrestre: il permafrost, i ghiacci del Polo Nord, gli strati di ghiaccio di Antartide e Groenlandia, la superficie coperta da neve. E l’uomo è responsabile di tutto questo attraverso l’aumento delle temperature provocato dalle sue attività.

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