Violenta eruzione a Stromboli, l’INGV: “La sequenza esplosiva ha apportato delle modifiche morfologiche dell’area della terrazza craterica”

Una violenta eruzione esplosiva di forte intensità si è verificata a Stromboli il 28 agosto, altre due il 29 Agosto: l'INGV fa il punto della situazione
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Una nuova, violenta eruzione esplosiva di forte intensità si è verificata a Stromboli il 28 agosto 2019 alle 12:17, ora locale. Si è trattato di un nuovo evento parossistico che ha prodotto una colonna eruttiva che si è innalzata fino a 4 km circa al di sopra dell’area sommitale. L’eruzione è stata costituita da tre eventi esplosivi, riconoscibili nel tracciato sismico della stazione STR4.

Le prime due esplosioni sono state localizzate nell’area craterica centro-meridionale e una terza, di minore intensità, è avvenuta venti secondi dopo nell’area settentrionale. Quest’ultima è stata un’esplosione laterale i cui prodotti si sono riversati lungo la Sciara del Fuoco.

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Anche materiale derivato dal collasso della colonna eruttiva è ricaduto lungo la Sciara, contribuendo a costituire un flusso piroclastico ad alta turbolenza che si è poi propagato in mare per diverse centinaia di metri. La sequenza esplosiva ha apportato delle modifiche morfologiche dell’area settentrionale della terrazza craterica che si affaccia sulla Sciara del Fuoco.

Il parossismo è stato ripreso dalla telecamera dell’Osservatorio Etneo situata lungo il bordo settentrionale della Sciara del fuoco, ad una quota di 400 m (https://youtu.be/atPbjmvaC9s). Altre immagini arrivano dalla nuova telecamera termica installata sul lato meridionale della Sciara del fuoco: sulla destra, si riconosce la colonna eruttiva che si sviluppa al di sopra dei crateri, mentre a sinistra si vede il flusso piroclastico che, dopo aver percorso tutta la Sciara, si riversa in mare dove la parte più calda e leggera continua a propagarsi sul pelo dell’acqua.

Ancora una volta, la morfologia della terrazza craterica si è fortemente modificata. Il complesso di piccoli conetti di scorie, che erano cresciuti attorno alle bocche eruttive nel centro craterico settentrionale durante le ultime settimane, è stato completamente distrutto, e l’orlo craterico sul lato della Sciara si è abbassato, permettendo al magma di traboccare e formare una colata lavica, che in serata ha raggiunto la linea di costa.

La sera del 29 agosto, alle 21:23 (ora locale), le telecamere di sorveglianza termica e visibile hanno permesso di osservare un trabocco lavico dall’area settentrionale della terrazza craterica, che si è riversato sulla Sciara del Fuoco arrestandosi però a quote medio-alte. Come spesso accade, il materiale che si distacca dal fronte lavico rotola lungo la sciara raggiungendo la linea di costa.

Alle 22:43 (ora locale) si è verificata una nuova sequenza esplosiva nell’area centro-meridionale della terrazza craterica, con ricaduta di materiale piroclastico sull’abitato di Ginostra. Un’ulteriore esplosione, di minore intensità, è stata registrata alle 23:29. Nelle prime ore del 30 agosto, un trabocco lavico dall’area craterica centro-meridionale ha generato un flusso, che all’alba ha raggiunto la costa; tuttavia l’ingresso di lava nel mare è durato solo per poco tempo.

Questo è il secondo evento parossistico che ha interessato lo Stromboli dopo quello del 3 luglio 2019 (link agli approfondimenti). Nell’intervallo fra i parossismi del 3 luglio e del 28 agosto, l’area craterica è stata interessata da un’intensa attività stromboliana che ha interessato tutti i crateri e da piccole colate laviche, soprattutto dall’area craterica centro-meridionale, che si sono riversate sull’alta parte della Sciara senza mai raggiungere il mare. Spesso nello stesso periodo, l’attività esplosiva era caratterizzata da copiose emissioni di cenere, in particolare nella prima settimana di agosto, quando sono avvenute abbondanti ricadute di cenere sull’abitato di Stromboli (zona S. Bartolo, Scari e Piscità).

Non è la prima volta che due eventi parossistici si verifichino l’uno poco dopo l’altro: nel periodo fra novembre 1915 e luglio 1916, e fra settembre e ottobre 1930 sono avvenuti diversi parossismi nell’arco di pochi mesi.

 

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