Dopo la morte del turista francese Simon Gautier in Cilento, il Codacons interviene con un esposto nei confronti di Protezione Civile e 118 teso a verificare le tempistiche di intervento e di soccorso nei confronti del giovane ambientalista. L’Associazione ha raccolto informazioni sul funzionamento della macchina dei soccorsi e contesta i tempi di intervento (in primis l’arrivo, solo dopo 28 ore, dell’elicottero per le ricerche) così come emersi dalle notizie di stampa.
L’Associazione, al tempo stesso, ricorda però che cittadini e turisti devono attivamente impegnarsi per evitare comportamenti a rischio, tali da costringere a procedure di soccorso difficili e complesse, e tali anche da imporre costi elevati alla collettività.
“Se l’Italia avesse applicato la direttiva Ue recepita nel 2009, Simon Gautier sarebbe stato immediatamente geolocalizzato, soccorso in tempi rapidissimi, e forse con esiti ben diversi“, dichiara il presidente nazionale della Società italiana sistema 118 Mario Balzanelli. “Questa vicenda rende palese l’assurdo, insostenibile fatto che in Italia le Centrali Operative 118 sono ancora prive del sistema di geolocalizzazione delle chiamate d’emergenza, pur previsto dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 2009“.
Anche la stampa francese mette in risalto interrogativi sulla tempestività dei soccorsi e sull’efficacia dei mezzi a disposizione. La stampa d’Oltralpe ha ricostruito l’intera vicenda, partendo dalla telefonata di Gautier – studente 27enne residente da due anni a Roma per la sua tesi in storia dell’arte – con la quale lo scorso 9 agosto chiedeva aiuto. Non era stato in grado di fornire indicazioni sulla sua localizzazione, dicendo di trovarsi “in mezzo al nulla, lungo la costa“.
I media francesi ricordano che il ragazzo era partito l’8 agosto da Policastro Bussentino per raggiungere Napoli a piedi, sottolineando che le ricerche sono cominciate nel Comune di San Giovanni a Piro “solo venerdì sera al tramonto“, mentre il primo elicottero è decollato il 10 agosto. Un “ritardo che ha suscitato dubbi anche nella stampa italiana“, scrive Le Figaro citando La Repubblica.
Sui social alcuni amici di Gautier, arrivati in Cilento per partecipare alle ricerche, hanno deplorato la mancanza di mezzi (“in tutto, con noi siamo solo in 30“).
All’agenzia France Presse una fonte del Quai d’Orsay aveva dichiarato che le autorità italiane “hanno messo in campo importanti mezzi materiali e umani, poi rafforzati, per ritrovare Simon Gautier in una zona estesa e di difficile accesso“.
Per risalire alla posizione di Gautier i carabinieri hanno dovuto far riferimento ai ripetitori, “un metodo di geolocalizzazione classico, molto più lento e complicato, soprattutto in una zona non abitata quindi poco fornita di antenne” aggiunge Le Figaro.
Gautier è stato trovato ieri sera in un burrone a Belvedere di Coliandrea, a circa 200 km a sud di Napoli, da vigili del fuoco e soccorso alpino.