La Somalia è alle prese con una nuova crisi umanitaria che vede 2 milioni di persone affette da malnutrizione acuta e altri 3 che non hanno cibo sufficiente. Per le agenzie dell’Onu questa crisi e’ la manifestazione diretta dell’emergenza climatica che colpisce con maggior forza il Paese del Corno d’Africa, uscito nel 2017 da un lungo periodo di siccita’. Nei mesi scorsi meno della meta’ della popolazione bisognosa e’ stata raggiunta dagli aiuti in quanto i donatori hanno versato alle agenzia Onu meno del 50% dei fondi richiesti.
“La comunità internazionale deve aumentare la sua risposta ora, altrimenti in Somalia saranno in molti, in particolare i bambini di meno di 5 anni, a morire di fame”, ha avvertito Richard Crothers, responsabile in Somalia del Comitato degli aiuti. In Somalia i due terzi della popolazione vivono in zone rurali e sono totalmente dipendenti dalle piogge per raccolti e provviste alimentari.
Quest’anno il periodo che avrebbe essere piovoso – tra aprile e giugno – e’ stato invece decretato uno dei piu’ secchi degli ultimi 35 anni. Negli ultimi anni la frequenza e la durata delle siccita’ sono aumentate mentre le piogge subentrano con violenza, spesso portate da cicloni provenienti dall’Oceano Indiano. Ad aggravare le conseguenze della crisi climatica gli scontri armati tra jihadisti di al-Shabaab e truppe governative, sostenute da forze regionali e dagli aerei militari Usa.