“Vola il settore dell’osservazione della Terra”, come spiega Aschbacher che evidenzia come in passato ”con Fioramonti avevamo firmato un accordo per dare vita, qui nel cluster della ricerca di Frascati”, dove risiede il Direttorato Esa dell’Osservazione della Terra, ”ad un Centro congressi cofinanziato dall’Esa e dal governo Italiano e da condividere con gli altri Enti di Ricerca italiani presenti sul territorio ”, tra cui Enea, Cnr, Infn e Inaf.
Aschbacher ha sottolineato che ”la crescita del 12% l’anno” del Settore Spaziale di Osservazione della Terra, ‘‘è un dato notevole” dal punto di vista economico ”perché può creare nuove opportunità per le industrie europee, e quindi anche italiane”.
Il settore, ha chiarito Aschbacher, ”ha raggiunto questo record di sviluppo grazie alle collaborazioni che ha messo in atto fra Esa e Commissione Europea -attraverso il programma Copernicus- insieme ad altre organizzazioni europee come Eumetsat, o con programmi nazionali l’italiano Cosmo SkyMed”.
Il numero uno del Direttorato dell’Osservazione della Terra dell’Esa ha argomentato che con il programma Copernicus ”abbiamo in Europa il miglior sistema satellitare al mondo” per osservare e studiare il nostro pianeta, ”nemmeno gli Usa ne hanno uno simile”. ”La sfida che vedo – ha proseguito Aschbacher– è collegare adesso i dati di Copernicus ad un sistema a Terra di diffusione e gestione dei dati per disseminare le conoscenze”.