Quella dal 23 al 29 settembre è stata senza dubbio la settimana del clima, con il summit dell’ONU, in cui ha anche parlato l’attivista svedese Greta Thunberg, e i milioni di giovani scesi in piazza in tutto il mondo per chiedere ai potenti un’azione contro i cambiamenti climatici. Ha fatto tanto discutere l’intervento di Greta alle Nazioni Unite, soprattutto per i suoi toni a dir poco catastrofici. “Siamo all’inizio di un’estinzione di massa”, ha detto. Eppure, nonostante tutta l’attenzione dedicata a lei e al movimento ambientalista che ha formato, non tutta la comunità scientifica è d’accordo con quanto da lei sostenuto. Tra questi, c’è anche il climatologo Franco Prodi, che in un’intervista al quotidiano Il Giorno si è espresso proprio sulla mobilitazione dei giovani contro i cambiamenti climatici, che approva ma non in pieno.
“La lotta al riscaldamento globale puoi farla se conosci la parte attribuibile all’uomo e quella attribuibile alla natura. Invece quel che sappiamo veramente del sistema è troppo poco per andare avanti su questa base. Mobilitazione positiva per motivi sbagliati. Un applauso, sentono i problemi del pianeta. Ma cosa vuol dire l’urgenza del cambiamento climatico? Non sono un negazionista, ma non sono convinto che l’allarme dell’IPCC (Intergovernmental panel on climate change, ndr) dell’Onu sia fondato su una scienza solida. Si deve intervenire su quel che è misurabile, il degrado dell’ambiente planetario. La qualità dell’aria, l’uso del territorio, l’inquinamento dei terreni e dei fiumi, i metalli pesanti negli oceani… Gli accordi internazionali dovrebbero basarsi sulla riduzione degli inquinanti a tutti i livelli. Ho firmato una petizione, è indirizzata al Senato. Chiede di non fare allarmismi che non siano supportati dalla scienza“, ha detto Prodi.
A favore dell’ambiente, il climatologo sostiene la raccolta differenziata, le fonti di energia rinnovabili e la riduzione dei consumi: “Raccolta differenziata ben fatta, con prodotti destinati a durare di più e disegnati ingegneristicamente per essere scomponibili. Energie rinnovabili ma soprattutto meno consumi. Occorre una certa sobrietà, proviamo a ridurre la mobilità per ogni persona“.
E su Greta Thunberg, la giovane diventata voce e volto della lotta giovanile contro i cambiamenti climatici, Prodi ha detto: “Un fenomeno mediatico mondiale, non me ne so dare una spiegazione. Non penso che uno scienziato debba prendere il verbo da una ragazzina. Bene che si susciti nei giovani la consapevolezza. Ma non del disastro imminente per il riscaldamento globale. Le consiglierei di dirigere la sua passione verso obiettivi scientificamente più seri“.