Bufala o realtà? Sta facendo discutere sul web, all’indomani della manifestazione per il clima, la foto di Via Toledo, una delle strade più importanti di Napoli, invasa dai rifiuti. Lo scatto è stato condiviso da alcune pagine Facebook partenopee e rilanciato da altri canali che hanno erroneamente collocato a Roma o Milano la ‘location’ della foto. Sul tema sono intervenuti diversi portali web anti-bufale, i quali hanno messo addirittura in dubbio che la foto sia stata scattata nel corso del corteo ‘Fridays for future’, accusando gli utenti che l’hanno condivisa di voler solo mettere in cattiva luce i giovani seguaci di Greta Thunberg. Ma come sono andate realmente le cose?
Dal momento che è difficile stabilire con assoluta certezza se l’immagine risalga a venerdì o se sia stata prodotta in un’altra occasione, Adnkrons ha interpellato i commercianti di Via Toledo. Il signor Pasquale Siniscalchi, titolare del negozio di scarpe ‘XEX Footwear’ (la cui insegna compare nella famosa foto del cestino traboccante di rifiuti e cartacce), non ha dubbi: “Sì, era ieri. Ho anche richiamato alcuni ragazzi che avevano lasciato in giro le loro bottigliette d’acqua vuote. Sono stati molto maleducati, credo che per loro si sia trattato di un giorno di festa e basta“. Netta la risposta di una dipendente di una nota catena di cosmetici: “Se la foto è vera? Certo, confermo. La strada ieri era proprio sporca e credo sia stato soprattutto per via della manifestazione“. Più prudente la store manager di un negozio che vende prodotti di bellezza: “Ieri la strada non mi è sembrata particolarmente sporca. I cestini però sì, erano strapieni” e come ‘mole’ di rifiuti accumulati “sembrava un sabato pomeriggio“, che è il giorno della settimana in cui si registra più folla a Via Toledo. Di tutt’altro tenore le considerazioni del signor Giovanni Ianniello, responsabile del negozio di abbigliamento ‘Antonio Barbaro’: “La foto? E’ tutto vero. I ragazzi del corteo hanno lasciato le cartacce del McDonald’s persino in galleria… Per me, è stato solo un pretesto per fare festa a scuola“. Chiude il cerchio Giovanni, dipendente di un’importante catena di negozi: “La foto è stata scattata ieri. Come faccio a essere sicuro? Quando è andato via il ‘marasma’ abbiamo visto quello che il corteo aveva lasciato a terra… praticamente non si poteva camminare“.
Quindi, i giovani protestano in migliaia per chiedere un mondo migliore e poi sono loro i primi a inquinare l’ambiente lasciando di tutto e di più per strada? Se fosse tutto vero, sarebbe solo l’ennesima contraddizione di questa protesta contro il clima, che già ieri a Milano ha visto altri giovani bruciare un mappamondo di carta, emettendo fumo e cenere. Ma come? Non protestano contro i cambiamenti climatici e le emissioni di anidride carbonica?
Protestano contro le emissioni di anidride carbonica e bruciano una Terra di carta emettendo anidride carbonica
Eppure quegli “adulti” e quei potenti a cui sono indirizzate le proteste sono tra quelli che sostengono le manifestazioni. Forse il primo caso in cui i contestati si uniscono ai contestatori. In Italia, non mancano i politici e le personalità di spicco che si schierano dalla parte dei giovani. Il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, che ha chiesto ai dirigenti scolastici di giustificare le assenze in occasione della giornata dei Fridays for Future di ieri, si è detto orgoglioso: “Sono molto orgoglioso di questi studenti che hanno deciso di mobilitarsi in Italia e in tutto il mondo per mettere la questione dei cambiamenti climatici al centro del dibattito politico dei leader globali e del nostro paese. Se non ci fossero stati loro probabilmente noi non parleremmo di questi temi oggi”. Peccato che i giovani chiedano un futuro migliore, quando quel futuro migliore è possibile solo attraverso la scienza e il progresso, che nel corso degli anni sono serviti a far progredire il nostro pianeta e la nostra economia.
Clima, i giovani chiedono un mondo migliore per il loro futuro ma è quello che sta accadendo grazie alla scienza e al progresso
Anche il premier Giuseppe Conte ha parlato di una “straordinaria partecipazione dei nostri giovani” alle marce per il clima, con una annotazione del tutto personale: “Mio figlio di 12 anni ha fatto il primo sciopero della sua vita, gliel’ho concesso. I giovani che hanno riempito le piazze sono sensibili al problema dei cambiamenti del clima e questo ci deve far ben sperare”.
Non è mancata la replica di Silvio Berlusconi, che ha ricordato come Forza Italia sia “il partito del lavoro” i M5s quello “degli scioperi. Ora hanno fatto scioperare anche i loro figli da scuola, ma tanto i loro figli, e parlo dei 5 Stelle, a scuola non vanno”.