Dazi, Coldiretti: “Il rischio si abbatte sul record storico del Made in Italy negli Usa”

Il rischio dei dazi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump si abbatte sul record storico del Made in Italy negli Stati Uniti che, con un balzo del +8,3% nei primi otto mesi del 2019
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Il rischio dei dazi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump si abbatte sul record storico del Made in Italy negli Stati Uniti che, con un balzo del +8,3% nei primi otto mesi del 2019, sono il principale mercato di sbocco fuori dai confini europei. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat presentata al Villaggio contadino di Bologna in occasione della visita del leader della Lega Matteo Salvini.

Un appuntamento – sottolinea Wto prevista per il 30 settembre che potrebbe autorizzare dazi Usa nei confronti dei Paesi Europei per un ammontare di 7 miliardi di dollari nell’ambito della disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus. Un importo che – riferisce la Coldiretti – è pari a 1/3 dei 21 miliardi minacciati inizialmente dagli Stati Uniti ma che avrebbe comunque un peso politico ed economico rilevante nelle relazioni Tra Ue e Usa.

Dopo il verdetto del Wto già ad ottobre gli Stati Uniti – spiega la Coldiretti – potrebbero pubblicare nel registro Federale la nuova lista di prodotti europei da colpire con aumenti di tariffe fino al 100% che rischiano di frenare pesantemente la crescita del Made in Italy che su quel mercato – sottolinea la Coldiretti – ha realizzato 42,4 miliardi nel 2018, il 10% nell’agroalimentare (4,2 miliardi). Negli Usa quest’anno il Made in Italy – sottolinea la Coldiretti – è cresciuto fino ad ora più del doppio rispetto al mercato mondiale dove l’incremento è stato del 3,4%.

L’Italia – precisa la Coldiretti – potrebbe addirittura essere dopo la Francia il paese più colpito e a pagare il conto più salato rischia di essere proprio l’agroalimentare con formaggi, vini, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, ma anche la moda, le moto e la cosmetica. In pericolo – continua la Coldiretti – sono soprattutto i formaggi per le pressioni della lobby dell’industria casearia Usa (CCFN) che ha addirittura scritto al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per chiedere di imporre dazi alle importazioni di formaggi europei al fine di favorire l’industria del falso Made in Italy che ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni dal Wisconsin alla California fino allo Stato di New York.

“L’Unione Europea ha appoggiato gli Stati Uniti per le sanzioni alla Russia che, come ritorsione, ha posto l’embargo totale su molti prodotti agroalimentari, come i formaggi, che è costato al Made in Italy oltre un miliardo in cinque anni ed ora” ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini “l’Italia rischia di essere ingiustamente anche tra i Paesi più puniti dai dazi Usa per la disputa tra Boeing e Airbus che è essenzialmente un progetto francotedesco”. “Una buona premessa al confronto sono le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha saputo costruire il premier Giuseppe Conte” ha concluso Prandini nel sottolineare l’importanza degli incontri che avrà in Italia il segretario di Stato americano Mike Pompeo che il primo Ottobre incontrerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

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