Entra nel vivo la spedizione italiana per documentare i cambiamenti climatici in zone remote della Terra

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A Kathmandu abbiamo avuto un briefing operativo poi ci siamo soffermati sulla conoscenza del patrimonio culturale, storico e architettonico della città di Kathmandu, visitando tre dei siti più importanti, patrimonio dell’UNESCO come ad esempio Patan, la Città della Bellezza, una delle più antiche città reali; Pashupatinath, luogo sacro per gli indù, piccola Varanasi del Nepal dove si svolgono le cerimonie funerarie; e infine Boudnath, luogo sacro per i buddisti e uno dei più grandi stupa del mondo. Gli stupa sono antichi monumenti della religione buddista. Ora ci stiamo spostando verso la regione del Mustang, in questo posto intere popolazioni di alcuni villaggi, sono costrette a migrare a causa dei cambiamenti climatici e di mancanza d’acqua. Aggiornamenti continui saranno sulla pagina Facebook “Lavieadeldolpo”. Noi in Nepal documenteremo i drammatici cambiamenti climatici che stanno costringendo intere popolazioni di alcuni villaggi a spostarsi. Lo faremoha affermato Stefania Gentili, Friulana, Esperta in Scienze Naturali e caposquadra della spedizione – con una serie di azioni che saranno legate ovviamente alla parte documentaristica e dunque foto, reportage, interviste sul posto e nei villaggi, documenteremo i contatti con le popolazioni locali per entrare nel vivo di questi cambiamenti climatici. Inoltre saremo supportati tecnicamente e professionalmente da altri collaboratori che non saranno fisicamente con noi ma che ci seguiranno dall’Italia, ad esempio nel montaggio del reportage, in merito anche all’elaborazione ed al montaggio fotografico, mentre il geologo svilupperà la parte naturalistica che elaborerà i dati raccolti, il social media blogger ci aiuterà nella promozione finale. Avremo la possibilità di raccogliere ulteriori informazioni su quelli che sono stati i lavori precedentemente iniziati dal giornalista italiano Stefano Ardito che aveva lavorato proprio con quei villaggi che si stavano spostando perché non avevano acqua. Ci sono oramai villaggi che si stanno spostando per carenza di acqua. Io, in qualità di esperta in Scienze Naturali mi concentrerò sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla flora e sulla fauna. Con me ci sarà anche un altro friulano, Giovanni Negro, che invece curerà tutti gli aspetti riguardanti la climatologia. La spedizione si svolgerà esclusivamente a piedi. Percorreremo le terre del Lower e Upper Mustang in 12 giorni, da Kagbeni a Lo Manthang, passando per il Passo Ghar Gompa a 4300 m di altezza (punto più alto del percorso), per ridiscendere poi verso Chussang e Muktinat. Si tratta di ben 133 km e affronteremo un dislivello complessivo di 11.200 m”.

Il progetto “Sulla Via del Dolpo” per esplorare determinate aree della Terra con marcati cambiamenti climatici è stato ideato dalle guide Mauro Cappelletti, esperto in Turismo Sostenibile e Stefania Gentili, esperta in Scienze Naturali, con il Patrocinio dell’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE).

Dal Monte Bianco all’India ecco cosa sta accadendo
Le immagini del ghiacciaio del Monte Bianco in Italia sono emblematiche, con lo zero termico che si è notevolmente alzato di quota – ha dichiarato Davide Galli, Presidente Nazionale dell’AIGAE – ed ugualmente sono indimenticabili le immagini drammatiche di enormi alluvioni accadute in Nepal mesi fa. Cambiamenti aggravati dall’incendio dell’Amazzonia e di altre importanti aree del Pianeta. Il Patrimonio Ambientale Naturalistico se tutelato può forse ancora salvare anche la nostra qualità della vita. Nel 2050 ben 5 Miliardi di persone rischieranno di rimanere senz’acqua ed oggi già ben 2 miliardi di abitanti del Pianeta non hanno un accesso garantito all’acqua. Ben 7 i Paesi nel mondo nei quali si registra già uno stress idrico e sono: California con una situazione che è al collasso, in Catalogna dove hanno dovuto importare acqua utilizzando navi da altri Paesi europei, in Cina dove in alcune aree sono costretti a razionarla, in Mesopotamia con i bacini idrici del Tigri e dell’Eufrate che sono in allarme rosso, in India dove 114 milioni di persone vive già in situazioni di carenza d’acqua, ed ancora in Brasile e addirittura in Australia. Il nostro dovere, di Guide Ambientali Escursionistiche, è quello di aumentare sempre più le nostre conoscenze per poi trasferire queste conoscenze all’opinione pubblica attraverso il nostro ruolo che è anche quello di educatori di buone pratiche affinché si possa avere un’inversione positiva e cercare almeno di rallentare i cambiamenti climatici in atto. Per questo motivo AIGAE, Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche ha patrocinato il progetto “Sulla Via del Dolpo” ideato e voluto da nostre guide e conferma tutto il suo supporto a questa spedizione che avrà l’obiettivo di documentare quanto stia accadendo già adesso in queste zone ad iniziare dall’Asia”.

Un importante Team Multidisciplinare:
La Guida Ambientale Escursionistica (GAE) e operatore di Soccorso Alpino – Federico Agostinelli (proveniente dalla provincia di Pesaro/Urbino, dalle Marche): “In qualità di operatore del Soccorso Nazionale Alpino oltre che di GAE– ha dichiarato Agostinelli – mi occuperò di primo soccorso e delle operazioni di sicurezza nell’ambito della spedizione, a tutela del team”.
L’antropologo – Dario Gentili (proveniente dalla provincia di Firenze, Toscana): “In qualità di antropologo – ha dichiarato Gentili – e di esperto in progetti sociali finalizzati al rafforzamento ed alla valorizzazione delle risorse di piccole realtà comunitarie, sia in Italia che nelle cooperazioni internazionali all’Estero, studierò l’immigrazione interna che sta avvenendo a causa dei cambiamenti climatici e dunque lo spostamento di intere popolazioni e villaggi da un luogo ad un altro”.
L’esperta di musiche orientali – Laura Amori (proveniente dal Lazio): “In qualità di esperta di musica indiana, di cultura orientale – ha affermato Amori – aiuterò a comprendere molti degli aspetti culturali che incontreremo lungo il cammino a piedi”.

Un progetto innovativo ideato da Stefania Gentili e Mauro Cappelletti, ambedue capisquadra della spedizione multidisciplinare e Guide Ambientali Escursionistiche dell’AIGAE.

Una spedizione che sul posto si avvarrà delle importanti figure dei portatori e degli Sherpa.
La figura dello Sherpa non indica un lavoro ma un’etnia che viveva in determinate zone nel Tibet orientale e che molti secoli fa si spostò a sud della catena hymalayana.
Furono loro a chiamarsi così, SHAR-PA, uomini dell’est, per distinguersi da altre popolazioni provenienti da altre regioni tibetane.

Cosa sono Mustang e Dolpo e Kali Gandaki
Il Dolpo è una regione di ben 8.000 Kmq con 30.000 abitanti ed è la terra più inesplorata del Nepal. Il Mustang è un piccolo Tibet per cultura e religione, racchiuso come in uno scrigno tra i confini del Nepal: una regione remota, solo in tempi recenti aperta agli stranieri, che da sempre è stata terra di confine e di passaggio. Le carovane del sale che scendevano a sud portando lana e salgemma dal Tibet, risalivano la valle dall’India e dal Nepal cariche di riso e più a nord incrociavano la Via della Seta proveniente dall’estremo Oriente. Santi ed esploratori, mercanti e pellegrini, hanno percorso la lunga valle le cui alte pareti sono scavate dallo scorrere impetuoso del fiume Kali Gandaki. Nonostante il Mustang rimanga tuttora una regione del Nepal poco conosciuta, negli ultimi anni sta vivendo al suo interno radicali cambiamenti causati da diversi fattori: un territorio ricco di storia e cultura millenaria rischia di scomparire, minacciato dall’avanzare della desertificazione e dal turismo di massa. La situazione geopolitica in continuo mutamento mina la sua stabilità, mentre la costruzione della strada che proviene dalla Cina e i cambiamenti climatici in atto stanno mettendo a dura prova l’integrità ambientale e la resilienza degli abitanti di questa incredibile valle.

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