Studiare i meccanismi molecolari che governano l’integrità delle nostre cellule, e studiare le interazioni tra batteri, virus, parassiti e il nostro organismo, perché le alterazioni di questi processi sono la causa di malattie infettive, patologie infiammatorie croniche, neurodegenerative e l’insorgenza di tumori. È questo il lavoro incessante dei ricercatori dell’Istituto Pasteur Italia: unica sede italiana del network dei 32 Istituti Pasteur nel mondo, che da oltre 50 anni promuove la ricerca biomedica, essenziale per la comprensione di molte patologie umane e lo sviluppo di terapie mediche sempre più mirate.
Nei laboratori con sede a Roma, ogni giorno il team di giovani ricercatori è impegnato in programmi di ricerca incentrati sull’identificazione di nuovi composti e lo sviluppo di nuovi approcci immunoterapeutici contro le malattie infettive e il cancro.
“Adotta un ricercatore” è l’appello dell’Istituto Pasteur Italia per sostenere tali indagini scientifiche che promettono ottimi risultati: con un sms o una telefonata al numero solidale 45583, nel periodo dal 15 settembre al 6 ottobre, è possibile per tutti dare un contributo alla ricerca contribuendo in particolare a finanziare il lavoro di due giovani ricercatrici dell’Istituto impegnate in questi specifici progetti.
Non c’è ricerca senza ricercatori e per l’Istituto Pasteur Italia, il suo gruppo di giovani ricercatori diretti dal Dr. John Hiscott, biologo molecolare e virologo di fama mondiale, sono il bene più prezioso. Grazie a loro, infatti, è possibile continuare a realizzare nuove scoperte e migliorare la qualità della nostra vita
“Da sempre l’Istituto Pasteur Italia investe nella ricerca scientifica, perché la scienza è il motore per il progresso dell’umanità e sostenerla è un dovere di ciascuno.” – dichiara Angela Santoni, direttore scientifico dell’Istituto Pasteur Italia – “I nostri sforzi sono da sempre orientati a migliorare il benessere della società, perché sia garantito il diritto alla salute di tutti attraverso ricerche d’eccellenza su malattie infettive, tumori, patologie infiammatorie croniche e neurodegenerative”.
Nei laboratori dell’Istituto Pasteur Italia, ad esempio, si utilizzano alcuni virus – tra cui i cosiddetti virus oncolitici – che infettano ed eliminano le cellule del cancro, ma non quelle dei tessuti sani. I ricercatori dell’Istituto lavorano ogni giorno per applicare tale strategia nel cancro della prostata (seconda causa di mortalità maschile nel mondo occidentale) e quello del pancreas (quarta causa di mortalità correlata al cancro in Italia ed Europa, per il quale le opzioni terapeutiche sono tuttora molto limitate).
Sono stati già raggiunti risultati straordinari in alcuni tumori a prognosi severa, come melanoma e tumori polmonari, ma molto altro c’è da fare per estendere questi nuovi approcci alla cura di molte altre malattie.