Salgono a 5 negli Stati Uniti le morti per insufficienza polmonare dovute con probabilità all’uso delle sigarette elettroniche. Le autorità sanitarie americane segnalano almeno 450 casi di malattie polmonari legata all’uso delle e-cig. Questo crescendo di casi negli USA sta portando alla luce anche un’altra questione molto importante: non ci sono dati sufficienti per poter avere una quadro completo degli effetti sulla salute delle sigarette elettroniche.
L’ultimo decesso è avvenuto in California, nella contea di Los Angeles, ed è il terzo del genere in meno di 48 ore; le altre vittime in Minnesota, Indiana, Illinois e Oregon. “È necessario intraprendere uno studio serio, basato su una sperimentazione indipendente“, rileva l’esperto di malattie respiratorie Aldo Ferrara, dell’Università di Siena. Bocciandole senza appello nel luglio scorso, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva rilevato come il rischio per la salute associato alle sigarette elettroniche, con nicotina e senza, “non sia stato ancora stimato in modo conclusivo“. Nel 2017 un’osservazione analoga era stata fatta in Italia dall’Istituto Superiore di Sanità.
“Nell’analisi della vaporizzazione – ha detto Ferrara – è stata finora riscontrata la presenza di acetone, acroleina, butadiene, cicloesano, glicole propilenico etanolo, formaldeide, e inoltre metalli come cadmio, piombo, nichel e rame“. Di alcuni gli effetti sono noti, come nel caso del cicloesano, un idrocarburo nocivo se assunto per inalazione; l’acroleina, prodotta dalla disidratazione del glicerolo, si sa che è fra i composti presenti nel fumo di sigaretta; il glicole propilenico è un liquido sintetico che assorbe l’acqua e utilizzato come antigelo nell’industria chimica, alimentare e farmaceutica. Si crede che possa danneggiare il tappeto di ciglia vibratili che riveste le cellule dei bronchi, aiutandole a eliminare le sostanze nocive al sistema respiratorio.
“Tutte queste sostanze – ha proseguito Ferrara – possono agire sull’apparato bronchiale, evocando fenomeni asmatici, o su quello polmonare e, da qui, grazie alla rete dei vasi sanguigni, possono diffondersi nel resto dell’organismo”. Per gli effetti di tossicità che possono esercitare sulle cellule, inoltre, queste sostanze possono “scatenare malattie acute, che si manifestano entro alcuni mesi anni dall’uso delle e-cig, e altre che possono intervenire in futuro, come alcune malattie autoimmuni o tumori“. Sulle ciglia possono avere effetti dannosi anche alcune sostanze aromatiche contenute nelle e-cig, come aromi e sostanze edulcoranti gommose. Tra i sospetti che si stanno facendo strada, ma da verificare, c’è anche quello secondo cui gli effetti che si cominciano a osservare possano essere legati ai metalli pesanti: “Li stiamo considerano di recente e non è da escludere un aumento di patologie ad essi dovute nei prossimi dieci anni“. Tra le fonti principali l’esperto ha indicato “i catalizzatori delle vetture di nuova generazione e le sigarette elettroniche“.