Clima, l’Unicef: “Milioni i bambini a rischio in America latina”

Circa 26,5 milioni di bambini latinoamericani vivono in zone ad alto rischio per inondazioni o siccità estrema, in conseguenza ai cambiamenti climatici
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Circa 26,5 milioni di bambini latinoamericani vivono in zone ad alto rischio per inondazioni o siccità estrema, fatto che conferma come la regione sia una delle più vulnerabili per gli effetti dei cambiamenti climatici. Lo ha sostenuto oggi l’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia.

Alla vigilia della Conferenza locale della gioventù (LCOY), iniziativa che si svolge prima dell’incontro preparatorio della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP25), l’Unicef ha precisato che “America latina ed i Caraibi continuano ad essere una delle regioni più colpite dai cambiamenti climatici”.

Si tratta, ha sostenuto in un comunicato, di “13,4 milioni di bambini e bambine che vivono in zone a rischio alto o estremo di siccità e di altri 13,1 milioni che abitano in zone a rischio di inondazioni estremamente alto”. A questo allarme l’organizzazione dell’Onu aggiunge che “oltre 63 milioni di bambini in America latina ed i Caraibi hanno subito negli ultimi 30 anni gli effetti di un evento climatico estremo o di un disastro legato al Clima“.

La riunione preparatoria della COP25, conosciuta come PreCOP, si svolge in Costa Rica da oggi a giovedì, ed avrà una partecipazione di giovani che presenteranno una dichiarazione sulla crisi climatica e lanceranno la campagna ‘1.000 azioni per il cambiamento’ attraverso cui proporranno soluzioni per contrastare gli effetti avversi dei mutamenti climatici. Fra le proposte emerse durante un sondaggio fra centinaia di giovani latinoamericani, conclude l’Unicef, ci sono, fra l’altro, la richiesta ai governi di proibire l’uso della plastica e del polistirolo, l’introduzione di specifici tributi per proteggere l’ambiente, e misure per ridurre la massa di residui delle famiglie. Inoltre si sollecitano la definizione di piani regolatori e di riordino del territorio urbano, campagne di educazione della popolazione in materia ambientale, il miglioramento delle emissioni dei veicoli e la riduzione delle emissioni di CO2.

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