‘Fotografata’ la reazione dei neuroni al processo di riabilitazione dopo un ictus. Ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In), della Scuola superiore Sant’Anna e del Laboratorio europeo per le spettroscopie non-lineari (Lens) – grazie a tecniche di microscopia di fluorescenza e ingegneria genetica – hanno osservato ‘in vivo’ la plasticità neuronale associata al processo riabilitativo per il recupero delle funzioni motorie lesionate da ictus. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista ‘Cell Reports’.
La ricerca puntava a monitorare la capacità del sistema nervoso di modificare l’intensità delle relazioni tra le sinapsi in seguito all’ictus. Le tecniche ottiche avanzate, ricordano i ricercatori, hanno il vantaggio di mostrare la plasticità neuronale su scale spaziali che vanno dal singolo neurone all’intero emisfero.
“Le tecniche combinate di microscopia di fluorescenza e ingegneria genetica hanno consentito di visualizzare l’attività neuronale mentre il modello murino esegue il training sulla piattaforma robotica, permettendoci così di capire come il processo riabilitativo cioè modifichi la struttura e le interazioni tra i componenti della corteccia”, spiega Allegra Mascaro, ricercatrice del Cnr-In, affiliata al Lens, che sottolinea come tutto questo sia stato possibile grazie alle strumentazioni e al personale forniti da quest’ultimo centro.
Lo studio fa parte dell’Human Brain Project, un progetto europeo multidisciplinare, coordinato dall’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Cnr, che utilizza i risultati di questa ricerca come base da cui partire per simulare il cervello umano.
“Sebbene sia ancora lunga la strada per comprendere appieno i meccanismi di recupero promossi dalla riabilitazione, i risultati pubblicati sono promettenti per quanto riguarda la possibilità di garantire ai pazienti un recupero funzionale completo”, conclude Mascaro.