L’infarto, sopratutto dopo una certa età, può insorgere anche con sintomi lievi che non vanno sottovalutati. Se è vero che il 20% degli infarti si manifesta durante uno sforzo fisico, è anche vero che basta uno stress emotivo violento a provocarlo. Nella maggior parte degli uomini (54%) con insorgenza improvvisa dell’infarto, i sintomi sono stati scatenati da uno lavoro fisico pesante o stancante, come salire le scale per le persone in sovrappeso, oppure correre o spalare la neve. Tuttavia spesso gli attacchi cardiaci possono avvenire a riposo: è pertanto fondamentale conoscere i sintomi, anche latenti, che possono far pensare all’insorgenza di un infarto al fine di ridurre al minimo i danni e i rischi per la salute.
Uno studio pubblicato sull’European Journal of Cardiovascular Nursing, evidenzia proprio i sintomi lievi che possono essere spia di un serio problema al cuore: i ricercatori hanno confrontato in particolare i comportamenti di pazienti con un infarto in corso sia con sintomatologia acuta che graduale. Nel primo caso il tempo era di circa 2.6 ore, mentre nel secondo si protraeva fino alle 8 ore: un intervallo eccessivo che può comportare seri rischi per il paziente.
La ricerca, a opera dell’Università dell’Illinois di Chicago, guidati da Sahereh Mirzaei, ha valutato i dati sanitari di 474 pazienti (343 uomini e 131 donne, età compresa tra i 29 e i 93 anni) residenti in in quattro regioni degli Stati Uniti e giunti al pronto soccorso con i sintomi di una sindrome coronarica. Ognuno di loro aveva compilato un questionario all’accettazione dove aveva indicato il momento della comparsa dei sintomi.
«In circa metà dei pazienti l’infarto è insorto lentamente, quindi il fenomeno non è raro – ha spiegato la ricercatrice Sahereh Mirzaei – I sintomi della sindrome coronarica acuta non sono specifici e interpretarli non è sempre facile per i pazienti».
A differenza dell’attacco cardiaco improvviso, che si manifesta con un forte dolore al petto, nel caso di un attacco graduale si può manifestare un leggero malessere, difficoltà a respirare e tensione al torace.
«Il dolore al petto o il malessere, sia che sia acuto e improvviso, sia che sia leggero e graduale non deve essere ignorato. I sintomi possono includere anche mal di gola, dolore al collo, allo stomaco, alla schiena, alle spalle e possono essere accompagnati da nausea, sudori freddi, debolezza e fiato corto. Bisogna chiamare un’ambulanza immediatamente, prima si viene aiutati, migliore sarà la prognosi», sottolinea Mirzaei.
I cardiologi mettono in guardia soprattutto le persone a rischio: chi soffre di ipertensione, diabete, colesterolo alto e avverte un dolore al petto dopo uno sforzo potrebbe avere un infarto in corso.