Commentando la decisione dei Paesi membri dell’Ue, che oggi hanno stabilito di non rinnovare l’autorizzazione all’insetticida thiacloprid, in scadenza alla fine dell’aprile 2020, Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia, dichiara:
«Si tratta di una buona notizia per i consumatori e per le api, dato che uno studio condotto dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha definito il thiacloprid come “presunto” tossico per il sistema riproduttivo, e non ha potuto escludere un possibile impatto sulle api a causa delle lacune nei dati disponibili»
Il thiacloprid ha un meccanismo d’azione simile a quello dei tre neonicotinoidi già banditi nell’Ue nell’aprile 2018, da qui i sospetti per i danni ad api e impollinatori. Si tratta inoltre di una delle molecole più frequentemente rilevata anche nel polline raccolto dalle api, come dimostrato in un precedente rapporto di Greenpeace, dell’aprile 2014. La Commissione Ue ha anticipato con un tweet che l’atto formale con cui verrà sancito il mancato rinnovo della licenza per il thiacloprid sarà adottato ufficialmente entro l’autunno.
Per evitare però che i tre insetticidi vietati nel 2018 – a cui si aggiungerà il thiacloprid – vengano sostituiti da altre sostanze chimiche altrettanto dannose, per Greenpeace è indispensabile applicare i migliori standard di valutazione disponibili a tutti i pesticidi attualmente in commercio, e questi al momento sono forniti dalle linee guida dell’EFSA del 2013.
Nonostante questo, le “famose” linee guida del 2013, che l’EFSA stessa ha definito “migliorative” per questo genere di valutazioni, non sono mai entrate ufficialmente in vigore a livello europeo. La Commissione Ue fino allo scorso anno ha provato in più occasioni a ufficializzare questi standard, ma non si è mai raggiunto un numero sufficiente di Paesi membri a favore.
Ciò ha portato la Commissione Ue a riformulare decisamente al ribasso la proposta di valutazione dei pesticidi in sede europea, e secondo Greenpeace ora si rischia l’approvazione di standard che migliorativi non sono. Ad esempio, si tiene conto solo del rischio di tossicità acuta e non cronica e vengono prese in considerazione solo le api adulte e non bombi o api solitarie, e neppure lo stadio larvale.
Ieri sera la maggioranza degli europarlamentari della Commissione Ambiente del Parlamento Ue ha definito “inaccettabile che gli Stati membri si oppongano alla piena attuazione delle linee guida dell’EFSA del 2013”, mandando alla Commissione Ue un messaggio chiaro: il testo proposto “non rappresenta gli sviluppi più recenti delle conoscenze scientifiche e tecniche” e “non cambierebbe il livello di protezione già in essere”.
«Quali sono i Paesi membri che stanno ostacolando l’adozione degli standard migliorativi? Voci di corridoio dicono che l’Italia sia fra questi. Ma, al momento, non ci sarebbero conferme, dato che le intenzioni di voto non sono ufficialmente state rese pubbliche», conclude Ferrario.