Alluvioni, Ordine Geologi: “La Sardegna fortemente esposta”

L'Ordine dei Geologi della Sardegna chiede alla Regione di avviare una "seria politica di difesa del territorio improntata sulla prevenzione dei fenomeni di dissesto che colpiscono territori ed infrastrutture"
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L’Ordine dei Geologi della Sardegna chiede alla Regione di avviare una “seria politica di difesa del territorio improntata sulla prevenzione dei fenomeni di dissesto che colpiscono territori ed infrastrutture”. “Ricordiamo come siano evidenti agli occhi di tutti, anche a quelli dei non addetti ai lavori, le cause che hanno portato al collasso delle infrastrutture sulla SS 195 nell’autunno scorso, cause che fanno il paio con quelle che hanno gia’ interessato, a suo tempo, il ponte di Oloe’ tra Oliena e Dorgali: il fiume si e’ semplicemente ripreso i suoi spazi distruggendo gli ostacoli che gli sono stati frapposti”, sottolinea il presidente Giancarlo Carboni.

“E di attraversamenti stradali danneggiati e non ancora ripristinati, ve ne sono innumerevoli esempi in tutta la rete viaria sarda e, piu’ in generale, italiana”. “La Sardegna continua ad essere fortemente esposta al rischio alluvioni, la prevenzione e’ la parola fondamentale per salvaguardare comunita’ e infrastrutture”, avverte Carboni. “Ma per fare questo occorrono adeguate risorse per gli uffici che devono studiare lo stato di esposizione al rischio idrogeologico del territorio”.

L’Autorità di bacino ha con l’Ufficio del distretto Idrografico della Sardegna la struttura istituzionalmente delegata per contribuire a mitigare gli effetti delle inondazioni”, ricorda Carboni. “Ma è costretta ad operare con un organico di personale grandemente sottodimensionato”. Il presidente dell’Ordine dei geologi incalza sulla necessita’ di dotare la pubblica amministrazione di “personale adeguato, in numero e competenze”.

“Non è possibile che uno Studio sul rischio idrogeologico su scala comunale attenda anni prima di poter essere esaminato, e ancora più anni perché venga approvato“, è l’esempio citato da Carboni. “La Sardegna è disseminata di infrastrutture costate svariati milioni di euro e che spesso non hanno portato alcun concreto beneficio alle comunità locali, a maggior ragione si devono trovare risorse adeguate per assumere giovani professionisti qualificati per un più efficace studio per la mitigazione del rischio idrogeologico in Sardegna”. Secondo il presidente dell’Ordine, “occorrono geologi che rilevino il territorio e ne valutino la classe di rischio: lo studio a tavolino se privo di riscontri sul terreno crea una visione distorta dell’asseto del territorio che puo’ portare a valutazione errate”.

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