Aria insalubre nelle case degli italiani: quasi la metà respirerebbe quotidianamente aria inquinata nella propria abitazione. Almeno secondo un sondaggio condotto da Netatmo in 12 Paesi europei, su un campione di più di 1.000 stazioni meteo intelligenti per ciascun Paese. Stando ai dati misurati dalle stazioni meteo, in media il 45% delle abitazioni italiane supera, almeno una volta al giorno, la soglia di 1.000 parti per milione (ppm) di CO2. Ciò significa che queste abitazioni non sono sufficientemente ventilate per evacuare gli agenti inquinanti. Non solo: quasi il 60% degli europei non ventila l’abitazione almeno due volte al giorno, come raccomandato da numerosi organismi sanitari.
E se in Europa – secondo l’indagine – la media delle abitazioni che risultano inquinate ogni giorno è del 22%, in Italia questa percentuale sale al 45%, ovvero il doppio della media europea. In proporzione, insomma, l’Italia conta il maggior numero di case inquinate d’Europa. Il quadruplo rispetto alla Svezia, in testa alla classifica per qualità dell’aria.
Disparità che possono essere dovute ad abitudini diverse, nonché a norme e meccanismi di ventilazione che variano da un Paese all’altro. Per esempio, in Francia il 75% delle abitazioni indipendenti costruite prima del 1990 vanta una ventilazione cosiddetta naturale, mentre nel restante 25% dei casi è meccanica. In Svezia soltanto il 40% delle case dispone di una ventilazione naturale, contro un 60% che ne possiede una meccanica.
Inoltre la qualità dell’aria nelle case italiane varia in base alle stagioni. In estate risulta inquinata nel 25% dei casi, mentre in inverno il valore sale al 57%. Freddo e maltempo inducono infatti a non aprire le finestre, o a farlo meno spesso. Tuttavia basterebbe arieggiare l’abitazione per cinque minuti, da due a quattro volte al giorno, per cambiare l’aria senza perdere calore. La qualità dell’aria domestica varia infine anche in base ai giorni dell’anno. Per esempio, il 7 gennaio 2018 è stato il giorno più inquinato: l’aria del 66% delle abitazioni italiane è risultata malsana. Durante le festività di fine anno, gli italiani si riuniscono in casa, trascorrendovi più tempo del solito senza tuttavia ventilare di più. Si spiega così in parte questo risultato, concludono gli autori dell’indagine.