Sono dati che emergono dal Rapporto la valorizzazione turistica dell’olio redatto dalla Prof.ssa Roberta Garibaldi del venticinquesimo anniversario dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio (ANCO). Lo studio presentato oggi a Siena nell’ambito del ricco programma di talk e conferenze che andranno a definire l’agenda 2030 di ANCO, restituisce un quadro dettagliato delle potenzialità del turismo legato alle produzioni olivicole. Secondo l’autrice “le esperienze a tema olio stanno acquisendo rilevanza all’interno del contesto del turismo. L’olio non è solo un elemento connotante un territorio, ma diviene una potenziale attrazione turistica alla luce del crescente interesse da parte della domanda e il successo degli eventi organizzati dalle Città dell’Olio nel tempo, da Girolio alla Camminata tra gli Olivi, ne sono la dimostrazione”. Se chi si muove con questa come motivazione primaria è ancora una nicchia, le esperienze a tema possono giocare un ruolo importante come parte integrante dell’offerta relativa a un territorio per tutti i turisti.
Se è abbastanza scontato l’interesse dei turisti ad abbinare alla visita l’acquisto di prodotti aziendali a prezzi interessanti, assistere alla produzione dell’olio e partecipare alle tradizionali degustazioni o visite guidate, analogamente a quanto già avviene per il vino, si rileva un forte interesse per un diversificato range di esperienze. In primis la partecipazione attiva alle attività di produzione, con il 61% dei viaggiatori a cui piacerebbe partecipare alla raccolta delle olive e produrre il proprio olio. Quindi le attività artistiche negli uliveti (41%), i turisti si mostrano particolarmente curiosi nello scoprire gli aneddoti dell’azienda e del territorio dove essa opera (64%), oltre che nel conoscere e interagire direttamente con il proprietario (57%).
La degustazione si conferma un elemento di grande attrattiva per questi turisti, ma con un forte interesse a una esperienza più completa: infatti il 79% vorrebbe poterla abbinare a piatti e specialità del luogo, il 69% vorrebbe vivere esperienze culinarie negli uliveti.
Un forte apprezzamento è espresso verso i frantoi storici (76%) e le distese di ulivi secolari (70%).
Emerge la necessità di andare oltre l’offerta tradizionale – per lo più legata alla visita ai luoghi di produzione e alle degustazioni – e costruire proposte ampie, segmentate in grado di stimolare la curiosità e la partecipazione attiva del visitatore. A tale proposito diventa quindi fondamentale formare gli operatori affinché siano in grado di soddisfare professionalmente questo aspetto.
Il 49% degli italiani desidererebbe visitare un Museo Nazionale dell’Olio, un luogo dove scoprire e sperimentare questo importante prodotto.
Il Rapporto evidenzia come il turista che desidera partecipare a esperienze a tema olio abbia caratteristichetrasversali. Questa propensione prescinde dall’area di residenza, dall’età e dalla fascia di reddito: un dato interessante da sottolineare è infatti la presenza di turisti di età “matura”, ossia i Boomers, mentre minore è quella dei più giovani.