Vega tornerà sulla rampa di lancio entro il primo trimestre del prossimo anno. Il lanciatore di Avio – riporta Global Science – è fermo da luglio a causa di un’anomalia che ha causato il fallimento della missione VV15 e la perdita del payload, il Falcon Eye un satellite per l’osservazione della Terra commissionato da Emirati Arabi Uniti ed Airbus.
«In relazione all’anomalia del lanciatore Vega lo scorso mese di luglio, il nostro lavoro procede in modo efficace e nei tempi previsti con il supporto di Esa ed Arianespace, – ha dichiarato l’amministratore delegato Giulio Ranzo – con l’obiettivo di tornare al volo entro il primo trimestre del 2020 nel rispetto dei requisiti di sicurezza e affidabilità».
Nel corso del 2019 Avio ha continuato a lavorare allo sviluppo di Vega C, l’evoluzione di Vega che aumenterà la capacità di carico dai 1500 chili attuali fino ai 2200 e il cui lancio inaugurale è previsto nel primo semestre del prossimo anno. Nel dettaglio, sono stati completati i test di qualifica dei nuovi motori P120C e Zefiro40, rispettivamente primo stadio comune a Vega C e Ariane 6 e secondo stadio di Vega C.
Contemporaneamente, l’azienda di Colleferro, ha sviluppato diverse tecnologie, come il prototipo del nuovo motore M10 a Ossigeno liquido-Metano per il futuro Vega E e la configurazione del dispenser Ssms , in grado di portare simultaneamente in orbita numerosi piccoli satelliti. Lo scorso ottobre, Arianespace e Esa hanno siglato un accordo per il lancio a bordo di Vega del satellite Biomass nel 2022 che fornirà mappe globali della quantità di carbonio immagazzinata dalle foreste del pianeta grazie all’analisi dell’assorbimento e del rilascio di anidride carbonica dovuti all’utilizzo dei combustibili fossili e alla deforestazione.
Nel corso della prossima ministeriale Esa in programma a Siviglia il 27 e 28 novembre prossimo, si discuterà del futuro e dei finanziamenti di molti programmi spaziali, tra i quali sono presenti anche Vega C e il booster P120C. Avio ha dichiarato che sia il motore sia il lanciatore verranno costruiti utilizzando nuovi materiali e processi di produzioni più automatizzati e semplici in gradi di consentire un’ulteriore riduzione dei costi.