Stefania Cantoni, ingegnere aerospaziale, ha 48 anni ed è diventata una manager, affermata, del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali a Capua dopo aver studiato nella sua citta’ natale a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, ed essersi laureata e specializzata nel capoluogo campano. E’ l’esempio di una donna che ce l’ha fatta a raggiungere mete importanti senza emigrare al Nord Italia o all’estero.
Il sindaco del comune vesuviano, Giorgio Zinno, la incontrera’ per complimentarsi di persona per i risultati raggiunti e annuncia: ‘‘Consegneremo presto alla nostra concittadina un riconoscimento, perche’ abbiamo il dovere di mettere in evidenza queste professionalita’ preziose, affinche’ anche i ragazzi sappiano che con le giuste ambizioni, ma soprattutto con l’impegno e la responsabilita’ si possono raggiungere grandi traguardi, senza necessariamente allontanarsi dalla propria terra d’origine”.
Stefania ha frequentato la scuola primaria di secondo grado ‘Guido Dorso’ a San Giorgio e dopo essersi diplomata, si e’ laureata all’Universita’ degli Studi di Napoli Federico II in Ingegneria Aeronautica. Dopo un dottorato di ricerca in Ingegneria dei Materiali, ha svolto un master presso la Fiat di Torino in Business Administration. Li’ ha ottenuto la direzione tecnica di alcune sedi italiane dell’azienda, per poi tornare in Campania dove dal 1996 lavora e dirige una divisione del CIRA, a Capua.
Tutti i prodotti ideati ed elaborati dal team condotto dall’ingegnere sangiorgese, puntano all’utilizzo della fibra di carbonio, in quanto tra i materiali piu’ leggeri e resistenti all’ossidazione nello spazio. Tra i prototipi realizzati nel Centro di Ricerca Aerospaziale di Capua, Stefania e’ particolarmente affezionata alla realizzazione di quella che in gergo chiamano ‘struttura grigliata in fibra di carbonio’, parte strutturale dei cosiddetti lanciatori, ovvero i razzi che portano in volo i satelliti. Questa struttura piu’ leggera e piu’ resistente, sara’ utilizzata nella missione aerospaziale del 2020. Ma lei e’ orgogliosa anche dell’ultima creazione, gia’ brevettata: un particolare materiale ceramico, leggero e molto resistente che comporra’ le ali posteriori del veicolo spaziale e che sara’ realizzata con lo stesso materiale dei freni della Formula 1. Il prototipo sara’ realizzato in Italia ed e’ stato inserito dall’Esa, agenzia spaziale europea, nella missione 2022.