Albero di Natale: vero o finto? Il pensiero di TÜV Italia

Il periodo natalizio è il momento dell’anno più ricco di evergreen. E non c’è nome più azzeccato per parlare degli alberi di Natale, generalmente abeti o pini della famiglia delle conifere
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Il periodo natalizio è il momento dell’anno più ricco di evergreen. E non c’è nome più azzeccato per parlare degli alberi di Natale, generalmente abeti o pini della famiglia delle conifere, noti per essere, appunto, sempreverdi.

Meglio l’albero vero di Roma oppure l’“albero” tecnologico di metallo di Milano? Dal momento in cui è stato svelato il tradizionale albero di Natale, che ogni anno viene posizionato in Piazza Duomo a Milano, è tornato in auge l’interrogativo principe che accompagna ogni Natale: meglio un albero vero od uno finto?

La risposta, che potrebbe apparire controversa, è semplice: è bene preferire un abete vero, come ha affermato anche la Coldiretti sulla base dello studio pubblicato dal The Guardian.

Le spiegazioni sono diverse

  • Un albero vero inquina dieci volte meno di uno artificiale: un albero artificiale di circa 1,90 metri ha un’impronta di carbonio equivalente a circa 40 chili di emissioni di gas serra, che è più di 10 volte quello di un albero vero utilizzato dopo le feste come pellet per combustibile
  • Abeti e pini non sono piante in via di estinzione. Inoltre, la maggior parte di essi è coltivata in vivai e per ogni pianta venduta se ne coltivano altrettante
  • Chi ha un giardino, può permettersi di ripiantarlo, assottigliando o addirittura azzerando le emissioni causate dalla coltivazione e distribuzione
  • Un albero finto può contenere piombo
  • Un albero finto, per essere più sostenibile di un albero vero, necessita di essere usato per almeno 20 anni

Non solo, i più pigri o restii potranno obiettare che spesso gli alberi di Natale veri perdono gli aghi molto velocemente, sporcando case e appartamenti, dove spesso vengono allestiti.

Dal Canada, sono in arrivo soluzioni innovative anche per ovviare a questo problema. Il Christmas Tree Research Center della Dalhousie University di Halifax, in Nuova Scozia, ha un dipartimento dedicato alla realizzazione dell’albero di Natale “perfetto”.

In particolare, sono stati sviluppati tre metodi:

  1. Occorre prediligere la coltivazione di abeti geneticamente predisposti a perdere meno aghi.
  2. È stato messo a punto il prodotto NADA (acronimo di Needle Abscission Delay Agent), una miscela biochimica naturale che influenza positivamente l’equilibrio ormonale dell’abete, riducendo la perdita degli aghi.
  3. La tecnologia Integrated Control Environmental, o ICE in breve, regolamenta, invece, il trasporto e lo stoccaggio accurato degli alberi.

Se questi processi vengono utilizzati tutti insieme, la vita dei singoli aghi di pino è garantita fino a 80 giorni, ossia quasi tre mesi. Un bel vantaggio, che consente di evitare ricorrenti pulizie degli aghi caduti.

Ma cosa possono fare i consumatori per godersi veri alberi di Natale ancora più a lungo a casa e per mantenerli responsabilmente?

–          Tenere l’albero all’aperto (un giardino o un balcone) prima di metterlo nel tuo salotto.

–          Cambiare completamente l’acqua invece di riempire la ciotola.

–          Utilizzare luci di Natale a LED con luce bianca e tenerle accesi anche la notte: gli abeti sono organismi viventi e la luce li tiene in vita più a lungo.

–          Mantenere in vita, anche dopo il periodo delle festività, un albero vero. È quindi bene informarsi sul tipo di albero che si prende e scavare un buco in cui metterne le radici prima che il terreno geli.

Importante ricordarsi anche che, se non hai un giardino, è possibile cercare scuole, parchi o associazioni disposte a ritirarlo e ripiantarlo.

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