C’è stato un momento in cui si è iniziato a parlare di “riscaldamento globale”. Poi c’è stato lo “sconveniente” periodo tra gli anni ’90 e inizio 2000, in cui la temperatura globale media in realtà non è aumentata. Quindi, la definizione di “riscaldamento globale” è stata riformulata dagli allarmisti in “cambiamenti climatici” e la nuova definizione è stata ampiamente adottata anche dai mass media, dimenticando che il clima della Terra cambia, è mutevole, da miliardi di anni. Ora, gli allarmisti pensano che “cambiamenti climatici” non sia abbastanza allarmante e c’è chi spinge per nuove definizioni, come “Global Meltdown” o “Climate Collapse”.
“Come namer professionista, creo nomi per compagnie, prodotti e servizi. Dopo lo sciopero globale per il clima nel mese di settembre, mi sono ritrovato a pensare alle definizioni di “cambiamenti climatici” e “riscaldamento globale”. Queste definizioni scientifiche sono troppo neutre? Sono sufficienti ad attirare l’attenzione e ispirare le persone ad agire?”, ha scritto Aaron Hall su AdAge, una delle più autorevoli riviste dedicate al mondo della pubblicità. Secondo Hall, le definizioni “Global Meltdown” (dove “meltdown” sta per “crollo”, “fusione”) o “Global Melting” (“scioglimento” o “fusione” globale) diano il giusto livello di allarme. “I nomi indicano che le calotte di ghiaccio si stanno sciogliendo, ma crea anche un’immagine più viscerale nella mente, quella vera sensazione di “scioglimento” quando fuori fa troppo caldo. Una fusione è un disastroso evento che attinge dall’estremo terrore di una fusione nucleare, una metafora appropriata per la distruzione globale”, ha scritto Hall.
Per lui, anche “Climate Collapse” e “Climate Chaos” sono adeguatamente allarmanti: “I buoni marchi infondono un chiaro messaggio o persino un diretto appello all’azione. Ecco perché forse “cambiamenti climatici” non è abbastanza potente: “cambiamenti” suona così neutrale. Tuttavia, non c’è niente di neutrale in collasso o caos. Entrambi sono stati di eventi che si vuole assolutamente evitare. Chiedono ad ognuno di noi di fare ciò che serve per evitare di crollare o piombare nel caos”.
Poi, non potevano mancare la ben nota “Terra Bruciata”, che potrebbe acquistare un nuovo significato filtrandola attraverso la lente dell’allarmismo, e ancora “Melting Point” (“punto di fusione”), ad indicare non solo lo scioglimento dei ghiacci, ma anche del nostro modo di vivere.
E la tesi di Hall, secondo cui non importa se quello che viene detto è vero finché provoca la reazione necessaria, ricorda simili affermazioni del movimento Extinction Rebellion. Portavoce del movimento avevano detto che le loro affermazioni secondo cui miliardi di persone moriranno a causa dei cambiamenti climatici non hanno fondamento scientifico ma sono necessari per provocare il tipo di reazione necessario per ridurre le emissioni di gas serra.
Del resto, i toni allarmistici non sono di certo mancati sulla questione clima. Una delle ultime esponenti della “catastrofe climatica incombente” è Greta Thunberg, l’attivista svedese diventata, nell’arco di un anno, paladina della lotta ai cambiamenti climatici. “Politici e imprese di combustibili fossili sanno dei cambiamenti climatici da decenni. Tuttavia, i politici lasciano che i profittatori continuino a sfruttare le risorse del nostro pianeta e distruggere i suoi ecosistemi nella ricerca di denaro veloce che minaccia la nostra stessa esistenza”, ha scritto Greta.
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In occasione del forte terremoto in Albania del 26 settembre, MeteoWeb è stato inondato di messaggi, commenti e mail di persone che gridavano all’allarmismo e al procurato allarme in merito ai nostri approfondimenti sulle conseguenze che quel sisma avrebbe potuto avere in termini di futuri terremoti, anche in Italia, e sul rischio tsunami nell’Adriatico. E si badi bene che, come sempre per quanto riguarda il nostro lavoro di divulgazione scientifica, erano articoli basati sulla scienza, sulle affermazioni e le dichiarazioni di esperti, su studi e analisi condotte da quegli stessi scienziati che ogni giorno lavorano per migliorare il mondo in cui viviamo. Alla luce di tutto questo, quel che è ancora più incredibile è che tra quelle persone che hanno attaccato MeteoWeb, ce ne saranno sicuramente molte che credono che miliardi di persone moriranno per i cambiamenti climatici, che la Terra stia per fondersi a causa della loro automobile o del fatto che tengono la luce in cucina accesa per troppo tempo la sera, o addirittura che la Terra sia piatta, i vaccini dannosi e così via. È bene che queste persone imparino a discernere tra gli allarmi lanciati dando voce alle parole degli esperti e quelli lanciati solo per fare presa sulla popolazione generale, di cui questo “giochetto” sulla definizione di cambiamenti climatici è un chiaro esempio.