Eruzione Nuova Zelanda: sale a 8 il bilancio delle vittime, ancora 8 i dispersi

È salito a otto morti e nove dispersi in Nuova Zelanda il bilancio dell'eruzione del vulcano White Island o Whakaari
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Sono otto i morti in seguito all’eruzione improvvisa dell’isoletta vulcanica disabitata a nord della Nuova Zelanda, che ha colto di sorpresa una cinquantina di turisti. Due persone ricoverate in ospedale con terribili e vaste ustioni non ce l’hanno fatta.

Secondo le autorità vi sono ancora altri 8 dispersi, probabilmente sepolti sotto la cenere, perché in superficie di loro non c’e’ traccia. Le persone ancora ricoverate sono 28, e di queste almeno 23 sono in condizioni critiche. Il bilancio delle vittime potrebbe crescere ulteriormente.

Per sfuggire alla cenere e ai lapilli, molti dei turisti intrappolati si sono buttati in mare e sono riemersi con gravi ustioni. Fra i morti ci sono due guide turistiche neozelandesi – un uomo e una donna -, una madre e figlia australiani, un altro turista australiano, un cittadino della Malaysia.

Dei 47 turisti che si ritiene fossero sull’isola lunedì, quando è iniziata l’eruzione, 24 erano australiani, 9 statunitensi, 5 neozelandesi, gli altri tedeschi, britannici, cinesi e malaysiani. L’Australia nel frattempo ha inviato un aereo militare per prelevare 10 suoi cittadini che versano in condizioni molto gravi. L’isoletta vulcanica White Island (Whakaari in lingua maori), la cui superficie eccede di poco il perimetro del cratere, che altro raggiunge i 320 metri di altitudine, ha un diametro massimo di due chilometri ed e’ completamente priva di vita, anche di piante. Sorge a 50 km a nord di North Island, l’isola settentrionale della Nuova Zelanda.

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