Nuova Zelanda, il vulcano di White Island è il più attivo del Paese: le eruzioni più importanti nella storia

White Island è il vulcano più attivo della Nuova Zelanda e con il 70% del vulcano che si trova sott’acqua, è anche la struttura vulcanica più grande del Paese
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Almeno 50 persone si trovavano a White Island, isola della Nuova Zelanda che si è resa protagonista di un’eruzione nelle scorse ore. Il bilancio ufficiale al momento è di 5 vittime, ma considerando le ultime dichiarazioni della polizia secondo cui non ci sono segni di vita sull’isola” dopo l’eruzione, il numero potrebbe superare le 30 vittime. Delle 50 persone presenti, infatti, 23 sono state soccorse (tra queste ci sono le 5 vittime), mentre 27 risultano ancora disperse e per loro si teme il peggio.

White Island è il vulcano più attivo della Nuova Zelanda, formatosi dalla continua attività vulcanica durante gli ultimi 150.000 anni. Con il 70% del vulcano che si trova sott’acqua, è anche la struttura vulcanica più grande del Paese. GeoNet, agenzia sui pericoli geologici della Nuova Zelanda, ha affermato che l’episodio eruttivo storico più lungo è durato dal 1975 al 2000. Durante questo periodo, si sono sviluppati molti crolli e crateri di esplosione. Per lunghi periodi, i condotti attivi nei crateri hanno emesso cenere vulcanica.

Un tempo sull’isola, ora disabitata ma grande destinazione turistica, vivevano e lavoravano delle persone. Dagli anni del 1880, estraevano lo zolfo per molti usi, dalla polvere da sparo ai fertilizzanti. Il 21 settembre 1914, un improvviso lahar nel cuore della notte spazzò via le strutture minerarie nel cratere e travolse anche 11 uomini nel sonno. L’unico sopravvissuto fu un gatto, Peter, che fu salvato una settimana dopo quando venne scoperto il disastro.

Ecco alcune delle precedenti eruzioni in Nuova Zelanda:

1914: l’eruzione di White Island uccide 11 minatori.

Agosto 1938: il vulcano di White Island erutta nella Baia di Plenty.

1953: un’eruzione al Mount Ruapehu sull’Isola del Nord distrugge un ponte ferroviario prima dell’arrivo del treno espresso Wellington-Auckland, facendolo precipitare in un fiume e uccidendo oltre 150 persone.

20 febbraio 1992: il vulcano di White Island, allora definito come il più attivo della Nuova Zelanda, emette un’enorme colonna di cenere, mentre gli scienziati si preparano ad avventurarsi nel suo cratere per uno studio di routine.

Settembre-ottobre 1995: il Mount Ruapehu erutta in diverse esplosioni, emettendo nubi di cenere fino a 10.000 metri di altezza.

Giugno-luglio 1996: erutta il Mount Ruapehu, emettendo rocce delle dimensioni di un’auto e alterando il traffico aereo.

Nuova Zelanda
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Marzo 2006: l’eruzione vulcanica sulla remota Raoul Island, parte di una riserva naturale nel gruppo Kermadec, provoca pennacchi di vapore e cenere, oltre ad emettere fango da un lago. L’isola si trova 1.000km a nord-est della Nuova Zelanda.

18 marzo 2007: il lago del cratere vulcanico al Mount Ruapehu supera le sue sponde, inviando un flusso di fango verso la comunità rurale di Tangiwai.

Agosto 2012: il Mount Tongariro, dormiente per oltre un secolo, emette massi e una nube di cenere mentre esplode con lampi luminosi e fragorosi boati.

Tre cime vulcaniche nella parte centrale dell’Isola del Nord, il Monte Ruapehu, il Monte Ngauruhoe e il Monte Tongariro, formano la punta meridionale dell’Anello di Fuoco del Pacifico, un arco di vulcani attivi intorno all’Oceano Pacifico.

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