Prodotto per l’igiene dei bambini richiamato dal mercato: rischio di contaminazione microbiologica [NOME e DETTAGLI]

Prodotto per l'igiene dei bambini richiamato dal mercato per rischio microbiologico: tutti i dettagli con nome, marca e lotto
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Prodotto per l’igiene dei bambini richiamato dal mercato per rischio microbiologico: il richiamo è operato dall’azienda Midsona Denmark A / S, una società svedese con sede a Malmö.

Si tratta di un un gel bagno e shampoo per bambini, a marchio “URTEKRAM“, chiamato “No Perfume Baby All-Over Wash” con le seguenti informazioni: lotto n. 3015057 (MHD 240821), lotto n. 3016020 (MHD 300821) e lotto n. 900906 (MHD 300521). 

Il prodotto è contenuto in una bottiglia da 250ml con l’immagine di un delfino stampata sul fronte. Il rischio è dovuto dalla possibile contaminazione microbiologica, nello specifico contaminazione di probatteri del genere Burkholderia cepacia che possono causare infezioni infezioni polmonari nelle persone con la fibrosi cistica.

Il prodotto non è, quindi, conforme al Regolamento (CE) sui prodotti cosmetici e per questo è stato richiamato dal mercato.

Contaminazione da Burkholderia cepacia: rischi e trasmissione

Il batterio, conosciuto inizialmente come Pseudomoas cepacia, è stato descritto per la prima volta come fitopatogeno, alias patogeno delle piante, in quanto responsabile della putrefazione batterica delle erbe gigliacee, a cui appartiene la cipolla. Da ulteriori ricerche è emerso che il B. cepacia non è un germe unico ma presenta un insieme di almeno 9 sottospecie.

Dal punto di vista clinico esso può causare problemi nei pazienti che presentano basse difese immunitarie, come i pazienti immunocompromessi o quelli affetti da fibrosi cistica. 

La trasmissione di B. cepacia complex avviene per contatto diretto (trasferimento diretto di un agente infettivo a un ospite suscettibile da persone colonizzate/infette, per esempio con il bacio o toccandosi le mani contaminate con secrezioni o attività di assistenza che richiedono contatto diretto con il paziente); contatto indiretto (contatto di un ospite suscettibile con un oggetto che è stato contaminato con secrezioni contenenti l’agente infettivo); o attraverso le “goccioline” (trasmissione da persona a persona di agenti infettivi attraverso grosse particelle generate con la tosse, starnuto, parlando etc, che, proiettate a brevissima distanza nell’aria, si depositano sulla congiuntiva, sulla mucosa nasale o sulla bocca di un ospite suscettibile o nell’ambiente).

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