Recupero degli edifici rurali dismessi o abbandonati

La Regione Lombardia, con la legge n. 18 del 26 novembre 2019, consente il recupero degli edifici rurali dismessi o abbandonati
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La Regione Lombardia, con la legge n. 18 del 26 novembre 2019, consente il recupero degli edifici rurali dismessi o abbandonati.
L’Associazione 100 Cascine, dopo il Convegno alla Cascina Erbatici (PV) del novembre 2009, ha lavorato su un progetto di modifica della Legge sul Governo del Territorio della Regione Lombardia (L.R. 12/2005) finalizzato a favorire il recupero del patrimonio storico delle cascine.

Dopo anni di impegno, la norma sul recupero degli edifici rurali dismessi o abbandonati è stata approvata.
I Consiglieri e i Soci dell’Associazione 100 Cascine ringraziano l’avv. Maria Sala per la costanza nel portare avanti questo importante progetto di legge che è stato finalmente approvato.
In sintesi, la nuova norma consente il recupero degli edifici rurali dismessi o abbandonati dall’uso agricoli individuati dal P.G.T. o con perizia che asseveri lo stato di abbandono da almeno 3 anni.
L’intervento, da realizzarsi nel rispetto dei caratteri dell’architettura e del paesaggio rurale e senza costituire interferenza con l’attività agricola in essere, deve essere approvato dal Consiglio Comunale (con un solo passaggio) per consentire la deroga al P.G.T.. Viene consentito l’insediamento di destinazioni extra agricole, ad esclusione di quelle produttivo-industriale e commerciale non di vicinato. E’ previsto anche l’aumento del 20% della superficie lorda esistente per gli ampliamenti.
L’efficacia della deroga, nel caso in cui l’intervento di recupero edilizio sia assoggettato anche a previsioni impeditive contenute in piani territoriali di enti sovracomunali, è subordinata all’assunzione di una deliberazione derogatoria di tali enti.

I contributi di costruzione rispetto alle nuove destinazioni sono ridotti al 50%. Resta confermata la gratuità per gli edifici recuperati ai fini agricoli. 

Il presidente di Assoedilizia e di Federlombarda Edilizia avv. Achille Colombo Clerici si unisce alla soddisfazione dei Consiglieri dell’Associazione e dei soci.

I complessi rurali, centri di organizzazione della vita agricola, rappresentano i nodi principali del paesaggio agrario e costituiscono gli elementi fondamentali di riconoscibilità del territorio. Le cascine, originarie del X secolo, si sono radicate in modo diffuso e capillare attorno al XIX secolo in tutta la pianura padana. Simbolo di un’economia fondata sull’agricoltura rappresentano oggi frammenti di memoria, esempi di cultura materiale, testimoni viventi di una storia e deposito di pratiche e sapere. Grande è dunque il valore collettivo per il loro significato in relazione al tempo, come vettore di memoria, in relazione allo spazio, come elemento identitario, ed infine in relazione alla società, come segno di appartenenza ( arch. Elvio Leonardi).
A causa della trasformazione della società da industriale prima a quella dei servizi poi e della specializzazione delle attività agricole, le campagne si sono progressivamente spopolate così come il patrimonio storico-architettonico delle cascine oggi in pericolo di estinzione.
Oggigiorno la maggior parte delle cascine non ha una funzione specifica e il loro mantenimento è diventato antieconomico per la maggior parte dei proprietari sia pubblici che privati.
La sopravvivenza delle cascine, del tessuto culturale annesso e la salvaguardia del fondi collegati è legata alla loro funzione, alla possibilità di un riuso compatibile con il loro carattere agricolo e ad un nuovo rapporto fra città e campagna.

L’Associazione 100 Cascine è nata con lo spirito di promuovere nella società e presso i proprietari di cascine i valori di tutela, conservazione e valorizzazione del paesaggio rurale e delle cascine ivi ubicate le quali costruiscono patrimonio storico, artistico, culturale, paesaggistico, agricolo e di edilizia rurale da preservare.
L’Associazione ha l’obiettivo di individuare e promuovere in collaborazione con i centri di ricerca e le istituzioni del territorio politiche e normative che consentano di insediare nuove funzioni all’interno delle cascine. Ad esempio centri di ospitalità, di ricerca, di formazione e di lavoro che possano rappresentare, in una logica multifunzionale e rispettosa della vocazione agricola, una fonte di reddito alternativo per la conservazione del fabbricato storico, per la tutela del territorio dal consumo di suolo e per il settore agricolo oggi in sofferenza.

La difesa del territorio dal consumo di suolo, che in Italia viene divorato ad un ritmo pari ad oltre 20.000 ettari all’anno, è uno dei pilastri dell’Associazione 100 Cascine. Le cascine nuovamente attive avranno un ruolo fondamentale a favore della tutela del territorio rurale e diventeranno avamposto di pratiche sostenibili e di tutela della biodiversità.

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