Terremoto, l’Ingv: “Oltre 60 scosse nel Sannio dal 21 Novembre scorso”

"Negli ultimi due giorni si è riattivata la sequenza sismica in provincia di Benevento iniziata il 21 novembre scorso con una serie di terremoti di magnitudo medio-bassa"
MeteoWeb

“Negli ultimi due giorni si è riattivata la sequenza sismica in provincia di Benevento iniziata il 21 novembre scorso con una serie di terremoti di magnitudo medio-bassa (magnitudo massima pari a 3.2 il 25 novembre alle ore 11,27) localizzati in un’area ad una decina di chilometri a sud della città capoluogo al confine con la provincia di Avellino. L’area epicentrale è ubicata tra i comuni di San Leucio del Sannio, Ceppaloni e Apollosa, tutti in provincia di Benevento.

In particolare nella giornata di ieri, 16 dicembre, sono stati localizzati con le stazioni della Rete Sismica Nazionale dell’Ingv nell’area circa 27 terremoti di magnitudo maggiore rispetto a quelle degli eventi di novembre. Cinque di questi eventi hanno avuto una magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9 e sono avvenuti nella mattinata in un breve intervallo di tempo: i primi 4 in meno di un’ora (tra le 9 e le 10 della mattina) ed il quinto, alle ore 11:36, è stato il terremoto di magnitudo più alta, 3.9. In totale sono oltre 60 dal 21 novembre i terremoti avvenuti in quest’area.”

L’Ingv ha pubblicato sul proprio sito l’aggiornamento della sequenza sismica in provincia di Benevento a cura dei geologi Maurizio Pignone, Anna Nardi e Concetta Nostro.

“Il terremoto di magnitudo maggiore – spiegano – è stato quello delle ore 11:36 del 16 dicembre, di magnitudo 3.9, risentito in una vasta area tra le province di Benevento e Avellino (comprese le città capoluogo), ma anche in alcune località delle vicine province di Napoli e Salerno, come riportato nella mappa preliminare degli effetti del terremoto ricavata dall’analisi di oltre 550 questionari inviati al sito www.haisentitoilterremoto.it”.

“Come abbiamo già riportato – aggiungono gli esperti – l’area interessata da questa sequenza si colloca in una zona a pericolosità sismica da alta a molto alta, nonostante, nel corso dell’ultimo millennio, non risultino eventi sismici epicentrali particolarmente rilevanti. La storia sismica delle località situate nell’area direttamente interessata dalla sequenza in corso è molto lacunosa. La segnalazione più antica risale al terremoto del 5 giugno 1688, quando Ceppaloni subì effetti macrosismici pari al grado nono della scala Mercalli-Cancani-Sieberg. Il terremoto del 21 agosto 1962 ebbe effetti valutati pari al grado settimo-ottavo a Beltiglio (frazione di Ceppaloni), al grado ottavo a San Leucio del Sannio e al grado sesto a Ceppaloni”.

Condividi