Coronavirus, primo caso in Svezia, gli USA dichiarano l’emergenza sanitaria pubblica, 195 americani in quarantena. The Lancet: “Potrebbero essere infettate oltre 75 mila persone”

Secondo una stima pubblicata sulla rivista 'The Lancet', il nuovo coronavirus emerso a Wuhan potrebbe aver infettato già qualcosa come 75.800 persone
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Per il nuovo coronavirus cinese, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’emergenza globale e quindi tutto il mondo è in allerta, pronto ad attuare tutte le misure necessarie per tentare di arginare la diffusione della malattia.

Mentre continuano a crescere le vittime, finora registrate tutte in Cina, e i contagi anche al di fuori del Paese asiatico, secondo una stima pubblicata sulla rivista ‘The Lancet‘, il nuovo coronavirus emerso a Wuhan potrebbe aver infettato già qualcosa come 75.800 persone in Cina. La ricerca, diretta da Gabriel Leung dell’University of Honk Kong, suggerisce che altre città cinesi potrebbero aver già importato dozzine di infezioni, “in numero sufficiente da iniziare epidemie locali. In base alle nostre stime, noi invitiamo con urgenza le autorità mondiali affinché i piani e gli interventi di contrasto siano approntati al più presto. Specialmente nelle città con stretti legami con Wuhan e le maggiori città cinesi”, afferma Leung sulla rivista. La mancanza di informazioni dettagliate sulle infezioni confermate significa “che le reali dimensioni dell’epidemia e il suo potenziale pandemico restano non chiare”, affermano gli autori. In Cina al momento sono circa 10 mila i casi confermati, con oltre 200 decessi.

Confermato settimo caso negli USA

Le autorità sanitarie USA hanno confermato il settimo caso di infezione dal coronavirus cinese. Secondo quanto riferisce la Cnn, si tratta di un uomo residente nella contea di Santa Clara, in California, risultato positivo al virus. È il terzo caso registrato in California, oltre a due casi in Illinois, un caso nello stato di Washington e uno in Arizona.

Gli USA dichiarano l’emergenza sanitaria pubblica

Gli Stati Uniti hanno dichiarato l’emergenza sanitaria pubblica in risposta all’epidemia di coronavirus che ha infettato quasi 10.000 persone in tutto il mondo. Gli Stati Uniti vieteranno anche l’ingresso a cittadini stranieri che hanno viaggiato in Cina nei 14 giorni precedenti. “Il rischio di infezione per gli statunitensi rimane basso. Con queste e le precedenti azioni stiamo lavorando per mantenere basso il rischio”, ha dichiarato il segretario del dipartimento della Sanità e dei servizi umani, Alex Azar. Gli Stati Uniti hanno bloccato tutti i viaggi in Cina poiché il numero di casi del nuovo preoccupante virus è aumentato di oltre dieci volte in una settimana, con un bilancio che ha superato le 200 vittime. Il virus ha infettato quasi 10.000 persone in tutto il mondo in soli due mesi, un segno preoccupante della sua diffusione che ha spinto l’Organizzazione mondiale della sanità a dichiarare l’epidemia un’emergenza globale.

Comprendiamo che questa azione può sembrare drastica. Preferiremmo essere ricordati per aver reagito in modo eccessivo piuttosto che per aver reagito in modo insufficiente“, ha affermato la dottoressa Nancy Messonnier del CDC. Nessuno degli americani alloggiati in una base militare della California meridionale ha mostrato segni di malattia. Delta Air Lines e American Airlines hanno annunciato che stavano sospendendo tutti i voli tra gli Stati Uniti e la Cina, insieme a diversi vettori internazionali che hanno smesso di volare verso le città cinesi.

Usa pronti a far rientrare mille americani da Wuhan

L’amministrazione Trump starebbe pianificando di evacuare la prossima settimana altri cittadini americani da Wuhan, epicentro dell’epidemia di coronavirus. Lo riporta il sito Politico. I funzionari starebbero inoltre prendendo in considerazione l’ipotesi di emanare un ordine obbligatorio di rientro per tutti i cittadini statunitensi che si trovano nella regione. All’inizio di questa settimana gli Stati Uniti hanno evacuato già 195 americani ma, secondo quanto riferisce Politico, gli Usa si starebbero preparando a farne tornare in patria altri mille.

Germania, confermato settimo caso di infezione

In Baviera è stato confermato il settimo caso in Germania di infezione da coronavirus. Si tratta di un uomo, originario di Fuerstenfeldbruck, e dipendente della Webasto, azienda produttrice di componenti per auto. Lo hanno riferito le autorità sanitarie bavaresi in un comunicato. Le prime cinque persone infettate da coronavirus in Germania sono anche loro dipendenti della Webasto. L’azienda la scorsa settimana era stata visitata da un’altra dipendente proveniente dalla Cina, che aveva iniziato ad avvertire i sintomi dell’infezione solamente a bordo del volo che la riportava a casa. Secondo i test effettuati oggi su 128 dipendenti della Webasto, 127 sono risultati negativi ed uno positivo.

Svezia conferma il primo caso: è una donna tornata da Wuhan

La Svezia ha confermato il suo primo caso di contagio da coronavirus. Lo riferisce la Cnn. L’agenzia di sanità pubblica svedese ha riferito che ad essere contagiata è stata una donna della contea di Jönköping che aveva visitato la zona di Wuhan. Quando la donna è sbarcata in Svezia il 24 gennaio, non aveva ancora manifestato i sintomi dell’infezione, ma in seguito ha sviluppato una tosse sospetta e ha contattato un ospedale locale. La donna si trova ora in isolamento ma le sue condizioni non sembrerebbero gravi.

L’Ue stanzia 10 milioni per sostenere la ricerca

La Commissione europea ha annunciato lo stanziamento di dieci milioni di euro dal suo programma di ricerca e innovazione, Orizzonte 2020, per sostenere la ricerca sulla nuova malattia di coronavirus. “Stiamo lavorando per mitigare le conseguenze di una potenziale maggiore diffusione dell’epidemia di coronavirus nell’Ue“, ha fatto sapere Mariya Gabriel, commissaria per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù. “Dobbiamo sapere di più sul virus per indirizzare meglio le nostre misure di prevenzione e garantire una migliore assistenza ai nostri cittadini“, ha aggiunto Stella Kyriakides, commissaria per la salute e la sicurezza alimentare. Il finanziamento dovrebbe sostenere da due a quattro progetti di ricerca. I candidati hanno tempo fino al 12 febbraio per rispondere e si prevede che le convenzioni di sovvenzione siano firmate entro poco tempo per consentire l’avvio dei lavori di ricerca il più presto possibile. La Commissione ha inoltre comunicato di essere al lavoro a stretto contatto con l’OMS e altri attori internazionali per garantire una risposta efficiente e coordinata allo scoppio del coronavirus.

Consiglio Ue attiva il meccanismo di crisi

La presidenza croata ha attivato il meccanismo di coordinamento per le crisi del Consiglio dell’Unione europea per far fronte all’epidemia da nuovo coronavirus. Il meccanismo garantisce una condivisione rapida e coordinata delle informazioni tra i Paesi dell’Ue.

Usa, quarantena di 14 giorni in base militare per 195 americani

Dovranno restare in quarantena per 14 giorni in una base militare di Ontario, in California, i 195 americani rimpatriati nei giorni scorsi da Wuhan. Lo ha annunciato la dottoressa Nancy Messonier, del Centro di controllo delle malattie, che ha parlato di “una situazione di sanità pubblica molto seria“, ma “se prenderemo misure forti, saremo in grado di attenuare l’impatto del virus negli Stati Uniti”. È la prima volta in 50 anni che il Cdc ordina la quarantena nel Paese.

Sospetto malato: Myanmar respinge volo dalla Cina

Le autorità dell’aviazione civile del Myanmar hanno rimandato indietro un volo della compagnia China Southern Airlines proveniente da Guangzhou, nella Cina sud-orientale, con quasi tutti i passeggeri a bordo, dopo che uno di essi ha manifestato sintomi simili a quelli della polmonite da coronavirus. Il volo era atterrato a Yangon, la capitale commerciale del Paese, e il passeggero, un cittadino cinese, è stato trasportato in ospedale e sottoposto a quarantena, secondo quanto confermato dal portavoce del governo Zaw Htay. A bordo del volo si trovavano 79 persone, tutti cinesi con l’esclusione di due statunitensi, due francesi, due cittadini del Myanmar e un colombiano, hanno riferito funzionari aeroportuali citati dall’agenzia France Presse. Oltre al sospetto infettato da coronavirus, anche i due cittadini del Myanmar sono stati fatti sbarcare: i tre sono stati ricoverati nello stesso ospedale per controlli medici, mentre gli altri passeggeri sono stati re-imbarcati per tornare a Guangzhou. L’incidente avviene mentre diverse compagnie aeree hanno deciso di lasciare a terra i voli da e per la Cina e diversi Paesi hanno adottato forti restrizioni contro i viaggiatori cinesi sui timori della diffusione del virus che ha provocato 213 morti e circa 9.800 casi in Cina.

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