Il Coronavirus si sta diffondendo a macchia d’olio. Frenarlo è diventato un imperativo imprescindibile per la comunità medica internazionale: il virologo italiano Roberto Burioni, nei giorni scorsi, ha dichiarato che per avere un vaccino ci vorranno mesi, ma il tempo in questi casi è tutto, soprattutto considerando che secondo le previsioni il picco dei contagi si verificherà tra meno di una settimana. Come ha spiegato lo stesso Burioni nei giorni scorsi, gli isterismi sono inutili se non dannosi. Ciò che bisogna fare è evitare viaggi nelle zone dove il virus è maggiormente presente e, soprattutto, informarsi. Su quest’ultimo punto, però, si potrebbe aprire un lungo dibattito.
Negli ultimi giorni televisioni, giornali, radio e tutti gli altri mezzi di comunicazione stanno facendo a gara nella pubblicazione di notizie più o meno allarmanti, più o meno scientifiche, più o meno attendibili. Affrontare temi che riguardano la scienza in generale, e la medicina in particolare, per un giornalista non è mai semplice, soprattutto se non ha conoscenze pregresse in merito. Ed è così che accade che alcuni colleghi prendano degli abbagli tali da creare disinformazione ma anche, che è peggio, confusione. Una nota testata giornalistica nazionale ha pubblicato un articolo con questo titolo: “Virus cinese, consigli esperto: come difendersi dal batterio”. Titolo modificato dopo poco tempo sul sito originario, ma ripreso da decine di altre testate e veicolato anche attraverso i social. Dove sta il problema? Semplice: batteri e virus sono due cose completamente differenti. E’ un po’ come se, scrivendo un articolo di cronaca, usassimo come sinonimo di ‘ladro’ la parola ‘assassino’: sono entrambi dei criminali, ovviamente, ma con una natura e dei reati a proprio carico assolutamente diversi.
Allora, proviamo a fare chiarezza. Cos’è un virus? Cos’è un batterio? Per rispondere facciamo ricorso alla definizione data dall’Istituto Superiore della Sanità:
“I virus sono dei microorganismi estremamente piccoli, visibili solo al microscopio elettronico, costituiti da materiale genetico (DNA o RNA) racchiuso in un involucro di proteine (capside) e, spesso, anche in una membrana più esterna costituita da lipidi (grassi) e proteine, detta pericapside.
I virus sono in grado di riprodursi (replicarsi) esclusivamente all’interno delle cellule dei tessuti dell’organismo, causandone la distruzione o la trasformazione in cellule tumorali.
La resistenza dei virus all’aria aperta è estremamente bassa, anche se alcuni virus respiratori possono sopravvivere più a lungo.
Si possono trasmettere per via aerea, alimentare, attraverso vettori o rapporti sessuali, e causare disturbi (sintomi) locali (apparato urogenitale, digerente o respiratorio) o generali (sistemici) qualora si diffondano in tutto il corpo.
Alcuni tipi di virus possono essere combattuti con farmaci efficaci o prevenuti grazie alla vaccinazione specifica“.
“I batteri sono dei microrganismi unicellulari (una sola cellula), quindi più grandi dei virus, in grado di riprodursi (replicarsi) in vari tessuti del corpo umano.
In alcuni organi, come la bocca e l’intestino, determinati tipi di batteri sono naturalmente presenti, non causano danni e sono chiamati commensali.
Altri tipi di batteri, definiti patogeni, invece, possono essere aggressivi e danneggiare gli organi e i tessuti dell’organismo.
Questi batteri sono resistenti al di fuori del corpo umano e possono essere trasmessi per via aerea, alimentare o nel corso dei rapporti sessuali.
Possono causare infiammazione a livello locale o, più raramente, diffondersi e riproduersi nell’organismo.
Le infezioni batteriche possono essere curate con gli antibiotici ma, per la diversa sensibilità che i diversi tipi di batteri possono avere nei confronti di questi farmaci, la terapia deve essere prescritta dal medico sulla base della natura dell’infezione”.
(Fonte: www.issalute.it)
Dunque appare chiara l’enorme differenza tra virus e batteri. Una differenza non di poco conto calcolando che parte della pericolosa antibiotico-resistenza è dovuta anche a questo: il fai da te nell’utilizzo degli antibiotici, soprattutto nei bambini, o la leggerezza con cui vengono prescritti da alcuni pediatri, fa sì che spesso si utilizzi il farmaco per curare un virus, contro il quale concretamente non può quasi nulla, considerando che gli antibiotici servono per debellare i batteri. Si tratta di un discorso ampio e complesso, di pura natura medica, che noi giornalisti possiamo e dobbiamo comprendere e veicolare, ma mai con la leggerezza di chi confonde i diversi tipi di agenti patogeni. L’obbligo morale, quando si tratta temi così delicati, è di studiare e informarsi prima di scrivere, proprio per evitare di creare confusione e portare i lettori verso direzioni fuorvianti.