C’è tempo fino al 2 marzo prossimo per presentare domanda di rimborso, accompagnata da relativa perizia asseverata, per i danni subiti da privati e attività produttive in seguito alle tre emergenze nazionali che hanno interessato l’Emilia-Romagna nel 2019: il maltempo di maggio che ha riguardato tutte le Province e comprende l’alluvione di Villafranca nel forlivese, quello di giugno, che hanno interessato il reggiano, il modenese e il bolognese, e le piogge eccezionali di novembre, anche qui da Piacenza a Rimini e compresa anche la rotta del torrente Idice nel bolognese.
Lo scrive Regione Emilia-Romagna. Per le abitazioni principali, gli indennizzi potranno coprire fino all’80% dei danni nel limite massimo di 150 mila euro; il tetto potrà salire fino a un massimo di 187mila 500 euro per le case distrutte o da delocalizzare, destinate ad abitazioni principali del proprietario alla data dell’evento, con l’aggiunta di 10mila euro ‘una tantum’ per le demolizioni, se necessarie.
Per le seconde case il contributo potrà invece arrivare fino al 50% e comunque nel limite massimo di 150mila euro. In entrambi i casi, per danni superiori a 10mila euro, alla domanda deve essere allegata una perizia asseverata.
Per quanto riguarda le attività produttive, i contributi potranno essere assegnati fino a un tetto massimo di 450mila euro per ogni sede danneggiata. Il rimborso verrà concesso fino al 50% del valore minimo tra la stima della perizia asseverata che l’impresa deve fornire e il costo effettivamente sostenuto o da sostenere, se minore. La percentuale salirà all’80% solo per il ripristino o sostituzione di macchinari, attrezzature, arredi o acquisto di scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti.
I bandi che disciplinano i termini, le finalità e le modalità per il riconoscimento dei contributi sono stati pubblicati oggi sul Bollettino ufficiale della Regione e sono consultabili sul sito dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Dal 2 marzo ed entro i 4 mesi successivi, i Comuni provvederanno all’istruttoria controllando le istanze pervenute.
Gli elenchi delle domande ammissibili, con il relativo ammontare finanziario richiesto, saranno quindi comunicati al Dipartimento della protezione civile per ottenere l’apposito stanziamento e procedere alle liquidazioni. Sono tre gli eventi meteorologici eccezionali ai quali si riferiscono i rimborsi: l’ondata di maltempo eccezionale che ha interessato tutte le province della Regione nel mese di maggio, causando tra l’altro all’alluvione di Villafranca a Forlì; quella del 22 giugno che ha colpito in particolare le province di Reggio Emilia, Modena e Bologna e le piogge intense del mese di novembre da Piacenza a Rimini, compresa la rotta dell’Idice, nel bolognese. Per ciascuno di questi eventi è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale da parte del Governo, su richiesta della Regione: è la condizione necessaria ad attivare la procedura dei rimborsi dei danni.
Le spese ammesse a contributo i cittadini privati che hanno subito danni all’abitazione principale o alla seconda casa potranno chiedere gli indennizzi per il ripristino, la ricostruzione dell’abitazione distrutta o la sua delocalizzazione, la sistemazione o sostituzione di serramenti interni ed esterni, degli impianti di riscaldamento, idrico-fognario ed elettrico, di ascensori montascale e beni mobili, non registrati, come arredi ed elettrodomestici. Per le aziende, sono ammissibili anche le spese per il ripristino o la sostituzione degli impianti relativi al ciclo produttivo e di beni mobili registrati strumentali all’esercizio dell’attività economica, oltre che a macchinari, attrezzature, scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti.