Spazio, l’Italia collabora con l’Australia per l’Osservatorio SKA: il Radiotelescopio più grande del mondo

Italia-Australia, convenzione per l'Osservatorio SKA: tutti i dettagli sul disegno di legge che ratifica la convenzione
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Aderire ad un progetto internazionale di rilevamento di onde radio mediante un radiotelescopio in costruzione in Australia ed in Sud Africa, finalizzato a sondare lo spazio profondo, ovvero l’osservatorio Square Kilometre Array (Ska). È questo il contenuto di un disegno di legge al Senato che ratifica Convenzione istitutiva dell’osservatorio Square Kilometre Array, fatta a Roma il 12 marzo 2019. Il ddl è incardinato presso la commissione Esteri del Senato. Il realtore è Francesco Giacobbe (Pd). Vediamo il contenuto.

Il Radiotelescopio più grande del mondo

radiotelescopio skaL’infrastruttura, come riferito durante l’incardinamento del dd in commissione a Palazzo Madama, “è in via di costruzione” e “sarà costituita da una rete di antenne operanti su diverse frequenze dello spettro radio, geograficamente distribuite nel nord del Sud Africa e nell’ovest dell’Australia e collegate fra loro attraverso un sistema di fibre ottiche in maniera da poter raccogliere ed analizzare i segnali in maniera sincrona come se fossero raccolti da un singolo grande radiotelescopio, la cui superficie di raccolta sarà appunto delle dimensioni equivalenti ad un chilometro quadrato” L’infrastruttura, “che una volta costruita costituirà il più grande radiotelescopio di ricerca al mondo, potenzierà di cinquanta volte la capacità massima osservativa dell’Universo oggi esistente nella banda radio, e consentirà di effettuare osservazioni simultanee di diverse zone del cielo, garantendo anche importanti applicazioni nel campo della telefonia mobile mediante l’ottimizzazione dell’uso della banda radio destinata alle comunicazioni cellulari”.

radiotelescopio ska
Credit: SKA Organisation

L’Italia, come riferito da Giacobbe, “vanta una notevole tradizione nel campo della radioastronomia e che è coinvolta in numerosi progetti internazionali in materia, partecipa al progetto sin dal 2000 tramite l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e ha aderito alla fondazione della Ska Organization, la società di diritto inglese alla quale le diverse agenzie nazionali dei Paesi aderenti hanno affidato il compito di predisporre gli aspetti tecnici della infrastruttura”. E il coinvolgimento dell’Inaf nel progetto Ska “è stato pensato, sin dai primi anni, come un volano non solo scientifico, ma anche economico ed industriale, stante il coinvolgimento di numerose imprese italiane di settore”. Second la relazione introduttiva del ddl, dunque, “la partecipazione italiana al progetto assume la valenza di uno strumento di politica industriale, tale da consentire all’industria nazionale di accrescere la propria presenza in aree geografiche emergenti del mondo”. La convenzione istitutiva dell’osservatorio Square Kilometre Array si compone di 20 articoli e di due allegati. In primis, dunque, si occupa dell istituizione dell’organizzazione internazionale dello Square Kilometre Array Observatory (Skao), dotata di personalità giuridica e con sede nel Regno Unito: lo scopo dell’organizzazione è la promozione di una collaborazione globale nel campo della radioastronomia, con l’obiettivo prioritario di produrre scienza innovativa e di implementare il progetto Ska.

radiotelescopio skaLa convenzione, oltre alla disciplina delle modalità di partecipazione e le altre forme di cooperazione allo Skao da parte di Stati ed altre organizzazioni internazionali, stabilisce le norme sugli organi di governo dell’organizzazione, delineando in dettaglio i poteri, la composizione e i compiti del Consiglio, massimo organo direttivo della struttura, e del direttore generale. Il Consiglio, in particolare, in cui siedono due rappresentanti per Stato membro, di cui uno solo con diritto di voto, ha la responsabilità della direzione scientifica e strategica della organizzazione e detiene il potere di nomina del direttore generale, di approvazione delle politiche e dei rapporti periodici, e di stabilire un comitato finanziario, in cui ciascun membro sia rappresentato. I due Protocolli allegati alla Convenzione disciplinano, invece, i privilegi, le immunità e gli aspetti finanziari della nuova organizzazione internazionale.

Oneri economici

Il ddl di ratifica prevede la quantificazione degli oneri economici derivanti dall’attuazione del provvedimento, valutati in 12 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2028 relativamente alle spese di costruzione, in 1 milione di euro annui a decorrere dal 2029 per le spese di gestione e in 7mila 680euro annui a decorrere dal 2019 per le spese di missione.

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