Il presidente Xi Jinping, dopo aver cercato di infondere fiducia alla popolazione cinese, ha ammesso che la situazione è “grave” e l’epidemia del coronavirus “accelera“. “Di fronte alla grave situazione di un’accelerazione della diffusione del nuovo coronavirus, è necessario rafforzare la leadership centralizzata e unificata del Comitato centrale del Partito”, ha detto Xi nel corso di una riunione d’emergenza del governo.
Qualche minuto prima aveva spiegato che ma Cina può “vincere la battaglia” contro il coronavirus. “Finché avremo fiducia costante, lavoreremo insieme, con prevenzione e cure scientifiche e politiche precise, saremo sicuramente in grado di vincere la battaglia”, ha detto Xi in una riunione del comitato permanente dei vertici del Politburo.
The Lancet: “Potrebbe contagiare a non provocare sintomi”
“Una brutta notizia” giunge da un articolo pubblicato su ‘The Lancet‘. Lo spiega il virologo Roberto Burioni su ‘MedicalFacts’: “sembra possibile l’esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus. Il che significa che la misurazione della temperatura agli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia. La lotta contro quest’infezione sarà più difficile del previsto”, evidenzia l’esperto. “I numeri che arrivano dalla Cina non li riporto neanche: sappiate che non hanno niente a che vedere con la realtà – spiega ancora Burioni. Il World Health Organization (WHO), con una decisione che a me sa molto di politica e poco di scienza, ha deciso dopo due giorni di discussioni che non c’è un’emergenza internazionale. Voglio vedere cosa dira’ oggi a seguito della comunicazione che nuovi casi si stanno verificando ovunque, Francia compresa“.
Pare dunque che l’infezione da coronavirus possa essere diffusa da persone senza alcun sintomo e senza febbre. Una “pessima notizia”, ribadisce Burioni, evidenziata su Lancet in uno studio preliminare che ha preso in studiato una famiglia di sei persone cinesi della provincia di Guangdong, che avevano visitato Wuhan a fine dicembre e inizio gennaio: cinque membri sono stati infettati e il sesto, un bambino di 10 anni, è stato contagiato ma non ha mostrato alcun sintomo.
Un elemento “che potrebbe rendere molto più problematico il controllo di questo virus”, ribadisce Burioni. In ogni caso, “capisco la paura, ma in Italia questo coronavirus grazie al cielo, non è ancora arrivato. Quindi, non c’è motivo di evitare ristoranti cinesi, quartieri cinesi e i cinesi stessi. L’unica cosa che devono fare i cittadini italiani è semplice: non andare in Cina. Punto e basta. Dovrebbero anche cessare gli allarmi e la stampa dovrebbe smetterla di generare il panico ogni volta che un cittadino di origine asiatica ha la febbre. È il periodo dell’influenza ed è normale che accada”.