Nessuna speculazione sulla caccia alle mascherine per proteggersi dal coronavirus in Italia, Europa e nel resto del mondo, rispettando tutte le richieste. Questo in sintesi il messaggio lanciato dalla Copag, società con sede a Roma, specializzata in forniture sanitarie, che informa di essere “riuscita a far fronte agli impegni assunti nei confronti dei propri clienti”. “Nonostante la crescente richiesta di dispositivi monouso di protezione individuale (mascherine, guanti, camici, cappellini e copriscarpe) determinata dall’allarme globale per il virus cinese – riferisce una nota – sono state soddisfatte le richieste di 1.000 strutture ospedaliere, per milioni di mascherine, oltre a quella proveniente da una significativa domanda da parte di enti importanti quale l’Istituto Superiore di Sanità, e da nuovi mercati esteri, tanto in Europa quanto in altri continenti”.
“La nostra risposta all’emergenza – spiega Marco Miraglia, presidente del Consorzio della ospedalità privata per gli acquisti e la gestione – deriva da una costante e metodica attenzione alla gestione delle scorte in magazzino, argomento aziendale di fondamentale importanza finalizzato al controllo dei flussi di materiale da parte dei propri fornitori. Non potrebbe essere altrimenti operando in un contesto delicato come quello sanitario, in cui la garanzia di approvvigionamento risulta un beneficio non solo per le case di cura ma soprattutto per gli utenti finali, ovvero i pazienti”.
“Abbiamo rispettato i tempi di consegna dei materiali – ribadisce – per non aggiungere timori agli operatori sanitari e ai cittadini che vogliono proteggersi. Siamo stati molto attenti a un altro aspetto di fondamentale importanza: non ci sono stati rincari nelle nostre forniture per evitare qualsiasi ombra di speculazione in un momento delicato come questo. La tentazione per qualcuno di approfittare della situazione avrebbe potuto innescare guadagni non corretti. Copag, come fornitore globale dell’ospedalità pubblica e privata, dal 1976 ha un orientamento etico che rifiuta qualsiasi tendenza speculativa”, conclude Miraglia.