Attualmente sono 13 i casi conclamati di Coronavirus in Campania. Lo ha detto in conferenza stampa il governatore Vincenzo De Luca. “Non sono ancora certificati ma sono 13″ ha aggiunto. Nel dettaglio nove a Napoli, due a Caserta, uno a Vallo della Lucania (Salerno), uno nel Beneventano.
Dei 13 casi risultati positivi al Coronavirus in Campania, “tre sono ricoverati in ospedale ma in buone condizione, il resto sono a casa”, ha sottolineato De Luca. “Nei giorni scorsi c’è stata anche una preoccupazione sulle maschere chirurgiche, problema risolto parlando con il capo della Protezione Civile – ha spiegato – Domani ne arriveranno 300mila. Così come siamo a lavoro per individuare i posti letto riservabili in caso di aumento del problema”. Ribadisce che non in Campania “non abbiamo focolai ma casi tutti individuati”.
“Procederemo a denunciare persone che non rispondono a obbligo di responsabilità e comportamenti corretti. Chi avverte sensazioni di malessere contatti il suo medico di famiglia. Dobbiamo fare uno sforzo di amplificazione delle procedure e soprattutto serve un senso di responsabilità, per se stessi e per la comunità”. Ha chiarito il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
“E’ stata emessa una ordinanza con scadenza primo marzo: tutte le attività pubbliche possono e devono essere e riprese, tranne se arrivano indicazioni diverse in queste ore dal Governo”. Per De Luca se “tieni aperti i tribunali, consenti partite aperte al pubblico diventa ridicolo chiudere le scuole: un conto sono zone in quarantena, altro un’area come la nostra. Non possiamo tenere le scuole chiuse per mesi senza motivazioni vincolanti”.
Il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Antonio Tafuri, con un atto di diffida fatto pervenire al presidente della Corte di Appello di Napoli, al Procuratore Generale, al presidente del Tribunale dei Minorenni e alla direzione generale della manutenzione del ministero della Giustizia, ha chiesto la sospensione immediata “di tutte le attività giudiziarie attualmente in corso”, fino a quando non saranno eseguite “tutte le attività di disinfezione, ordinarie e straordinarie, dei locali sedi di Palazzi di Giustizia rientranti nella loro competenza, nonché posizionati dispensatori di disinfettante o antisettico per le mani”.