Coronavirus, 10 consigli per prevenirlo: arriva il docufilm anti-psicosi

"L'impegno per prevenire l'epidemia da Sars-Cov-2 passa anche attraverso i comportamenti, che devono essere basati su informazioni corrette"
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Un decalogo per aiutare a combattere il coronavirus. Dalle indicazioni su come lavarsi le mani o pulire le superfici, alle principali fake news puntualmente smentite per curare l”infodemia’ legata al Sars-Cov-2 in luoghi ‘di passaggio’ come gli studi medici o le farmacie. A mettere a punto il manifesto, che ha raccolto l’adesione degli Ordini dei medici e delle principali società scientifiche e associazioni professionali, oltre che della Conferenza Stato Regioni, sono stati l’Istituto Superiore di Sanità e il ministero della Salute, che lo mettono a disposizione sui propri siti di chiunque voglia diffonderlo via social ma anche ‘fisicamente’, sotto forma di poster o pieghevole. Ecco i dieci messaggi del manifesto:

1) Lavati spesso le mani;

2) Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;

3) Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani;

4) Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci;

5) Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;

6) Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;

7) Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate;

8) I prodotti ‘Made in China’ e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi;

9) Contatta il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni;

10) Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.

“L’impegno per prevenire l’epidemia da Sars-Cov-2 passa anche attraverso i comportamenti, che devono essere basati su informazioni corrette. Oggi il virus non circola nel nostro paese, ma seguire le misure raccomandate, a partire dal lavaggio delle mani, ci aiuta a prevenire questa e anche altre patologie infettive – afferma il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro – Questo decalogo rappresenta anche un bell’esempio di come istituzioni e professionisti garantiscano risposte unitarie ad una possibile minaccia per la nostra salute”.

All’iniziativa hanno aderito Conferenza Stato Regioni, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, la Federazione Ordini farmacisti italiani, la Federazione Nazionale Ordini veterinari italiani, la Confederazione Associazioni regionali di distretto, la Federazione delle Associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti, la Società italiana di farmacia ospedaliera, la Società italiana di microbiologia, la Società italiana di malattie infettive e tropicali, la Società italiana multidisciplinare per la prevenzione delle infezioni nelle organizzazioni sanitarie, la Società italiana di igiene e medicina preventiva, la Federazione italiana medici di famiglia, la Società italiana di medicina generale, l’Associazione nazionale dei medici delle direzioni ospedaliere, l’Associazione microbiologi clinici italiani, la Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani.

Arriva il docufilm anti-psicosi

Cosa è più pericoloso: Covid-19 o le psicosi innescate dalle fake news sul suo conto? L’epidemia cinese ha messo in evidenza due urgenti necessità: formare gli operatori sanitari e creare un percorso virtuoso delle informazioni in rete e sui media.

Su questi presupposti – recependo le indicazioni della task force coordinata dal ministro della Salute, Roberto Speranza – nasce il nuovo progetto Ecm firmato Consulcesi: un docufilm formativo sul nuovo coronavirus, promosso da Consulcesi Club e dal provider Sanità in-Formazione. Oltre alla possibilità di raggiungere un’ampia platea di operatori sanitari grazie alla formazione a distanza (Fad), l’iniziativa si caratterizza per l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, in particolare della realtà aumentata con cui il medico può interagire, ricreando anche modelli del microrganismo in 3D.

L’iniziativa ha la consulenza scientifica di Massimo Andreoni, referente scientifico del provider Sanità In-Formazione e direttore scientifico della Simit, Società italiana delle malattie infettive tropicali, e con il supporto di Giorgio Nardone, psicoterapeuta di fama internazionale, verranno approfonditi anche gli aspetti psicologici legati alla paura del contagio, alla base di psicosi di massa, alimentate da fuorvianti informazioni alimentate dai social ed in alcuni casi anche dai media.

“Per l’alto valore formativo proposto – commenta Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi – è un progetto che rappresenta un unicum a livello mondiale, dove l’elevata qualità ed il rigore scientifico dei nostri partner istituzionali si combina ad una divulgazione ed una narrazione di forte impatto ed efficacia sociale grazie alla potenza comunicativa del cinema e al coinvolgimento di attori di fama internazionale. Proprio per questo presenteremo il docufilm ai principali Festival, a partire da quello di Cannes. Puntiamo a creare un modello formativo che dall’Italia possa essere esportato al resto del mondo, andando a contribuire anche a quel coordinamento internazionale ritenuto necessario anche dall’Oms”.

Completamente gratuito, grazie a una modalità di fruizione semplice e veloce, il docufilm si rivolge essenzialmente agli operatori sanitari, ma sarà a disposizione anche dei pazienti con percorsi ovviamente suddivisi, ma anche numerose parti comuni. In particolare, assume una rilevanza notevole la comunicazione – verbale e non – tra il medico e il paziente. La metodologia didattica sarà inoltre valorizzata dalla realizzazione di un paziente virtuale attraverso il quale il discente potrà interagire tramite l’uso di un computer per ottenere la storia clinica, condurre un esame obiettivo e assumere decisioni diagnostiche e terapeutiche.

Il docufilm sarà diretto dal regista Christian Marazziti, lo stesso che aveva firmato ‘E-bola’, e da Manuela Jael Procaccia, sceneggiatrice specializzata in produzioni medico-scientifiche. Avrà una durata stimata tra i 40/50 minuti. La narrazione alternerà interviste di approfondimento scientifico a ricercatori ed esperti a momenti di finzione cinematografica funzionali a raccontare al meglio eventi di cronaca. Sarà dato particolare risalto all’aspetto di comunicazione medico-paziente, fondamentale per non alimentare pericolose psicosi di massa e per contrastare il proliferare di fake news.

Quanto al corso Fad, con il supporto scientifico dei professionisti e delle istituzioni coinvolti, si approfondirà: eziologia, epidemiologia, ciclo replicativo, patogenesi, sintomatologia, diagnosi, terapia e profilassi del virus. “Trattandosi di tematica di interesse nazionale per l’Educazione continua in medicina – ricorda Consulcesi – la Commissione nazionale Ecm ha stabilito che i corsi incentrati su questo argomento potranno erogare un numero di crediti/ora maggiore rispetto ad altri, come già avviene, ad esempio, per i vaccini o per la prevenzione delle aggressioni”.

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