Dalla Cina arriva una “mezza buona notizia“: i casi lievi di coronavirus “sono più del previsto, e sono la maggioranza. Anche la letalità potrebbe essere inferiore al previsto e al dato rilevato al momento. Parlo di una buona notizia a metà, perché il virus in questo modo è più difficile da controllare e i casi lievi da intercettare,” ha spiegato all’AdnKronos Salute Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. “Restano ancora molte cose da sapere su questo virus, a partire dall’effettivo numero di casi: secondo le stime diffuse a livello mondiale ci sarebbero numerosi pazienti non ricoverati perché con sintomi molto sfumati, e dunque questo complica il giudizio complessivo sul nuovo coronavirus. Quello che sappiamo è che, a differenza della Sars, la maggioranza dei pazienti presenta appunto sintomi lievi. Ma non conosciamo le condizioni di salute di quanti sono stati uccisi dal virus: avevano malattie croniche, erano anziani, fragili? Questi elementi sfuggono“.
“Il nostro è il Paese che ha preso i provvedimenti più drastici. E, come ha ricordato ieri l’Iss, le misure adottate per le popolazioni scolastiche sono quelle necessarie a tutelare la salute dei bambini e della popolazione – conclude Rezza – La situazione comunque è in evoluzione, è continuamente monitorata, e in caso di nuovi elementi il sistema è pronto ad adottare immediatamente gli ulteriori provvedimenti che si rendessero necessari“.